ROMA (ITALPRESS) – “La prima proposta di collaborazione è del marzo scorso. Abbiamo detto: coinvolgeteci, consultateci prima di decidere. Mai sentito nessuno”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il leader della Lega Matteo Salvini, sulla possibilità di collaborare con il governo. Poi, incalza: “E’ da febbraio che dico che siamo pronti a dare il nostro apporto. Può essere pure un incontro settimanale, anche riservato. Ma penso che abbia ragione Marcucci: questo governo non è all’altezza. Non sopporto la gente che prende in giro. Dicono che ascoltano ma non fanno nulla”. Per Salvini “nella prima fase dell’emergenza si navigava a vista e quindi erano comprensibili ritardi e approssimazioni. Era la prima volta. A fine ottobre non ci sono più alibi”. Quanto a un possibile lockdown, secondo Salvini “c’è un’alternativa. Curare i malati a casa per evitare l’affollamento degli ospedali”. Quanto a chiusure parziali, “la chiusura di città e Regioni deve essere l’ultimissima carta da giocare. Ma qui, detto che sono contrario, il problema non è la singola decisione. E’ il metodo”, quindi “se c’è un progetto chiaro, basato su dati scientifici chiari e attendibili si potrebbe fare. Ma ricordiamo che la Francia per i bar ha messo a disposizione il triplo delle risorse. Comunque, di questo mi sarebbe piaciuto parlarne con il ministro dell’Economia. Come di altri argomenti con quello dei Trasporti o dell’Istruzione”. Per Salvini “il governo non dà risposte” e, alla domanda se ha mai provato a mettersi nei panni del premier, chiosa: “La situazione è difficile, non lo nego. Ma se non ascolti nessuno e non ti dai un’organizzazione nel lavoro non vai da nessuna parte”.
(ITALPRESS).
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