Un caos. Che sia stata cazzimma (furbizia) o prudenza per il Covid, la decisione del Napoli di non andare a giocare a Torino non farà bene al calcio. Le competenze sono confuse, è vero, ma la lettera dell’Asl esiste e sarà il cavallo di battaglia della difesa partenopea. Ne sentiremo di tutti i colori: proteste, reclami, accuse Sud-Nord e viceversa. Le polemiche fioccheranno come le nespole, come diceva Aldo Biscardi. La Lega ha precisato che la partita andava disputata e sembra inevitabile il 3-0 a tavolino per la Juve. Il Napoli si difenderà impugnando la decisione. Ma piuttosto: che ne sarà di questo campionato? Continua infatti lo stillicidio dei contaminati dal Covid (Zielinski e Elmas del Napoli, 22 tesserati del Genoa, due collaboratori della Juve, due atleti del Milan, un elemento dell’Atalanta) e il sistema va avanti come può. Qualcuno (Ranieri) si è inoltre lamentato del mercato aperto col campionato in corso. Siamo d’accordo, ma il commercio è l’anima della pubblicità, e non viceversa, come sapevamo tutti, e quindi viva le trattative e l’interesse che le circondano. Fanno audience e forse anche soldi. In attesa della conferma ufficiale del verdetto su Juve-Napoli, riflettiamo: se dovesse confermato, come sembra, il 3-0 ai bianconeri, sarebbero già due le partite decise a tavolino (l’altra è Verona-Roma) e questo non è positivo per il movimento.
E poi c’è il rinvio di Genoa-Torino. Occorrono regole più precise altrimenti avremo uno scudetto assegnato dai giudici e non dal campo. Speriamo di no. E siccome l’altra grande partita in programma, che però s’è giocata, è stata Lazio-Inter e non è stata un esempio di bel gioco, andiamo un pò male in generale, dopo un buon inizio. Anzi, risse, simulazioni, due espulsi (Immobile e Sensi), erroracci hanno portato la situazione verso il cattivo tempo calcistico. Certamente i nerazzurri, che sembravano avere la situazione in pugno con un gol di Lautaro e il vantaggio numerico, se la sono fatta sfuggire e hanno subito il pareggio di Milinkovic-Savic. Hanno poi colpito un palo, ma sostanzialmente hanno perso una grande occasione. Il succo di tutto è che, salvo sorprese…a tavolino, a punteggio pieno ci sono solo l’Atalanta e il Milan. Insomma situazione fluida e prosieguo imprevedibile, con le tante vicende in sospeso. La posizione più limpida è quella, appunto, delle due capoliste a punteggio pieno. L’Atalanta ha ripreso a segnare a raffica come l’anno scorso: più di quattro gol di media, ma Gasperini non sarà contento per quelli subiti. Mentre gli altri litigano, sbagliano e recriminano, i bergamaschi seppelliscono di reti gli avversari (cinque al Cagliari: totale 13). Non avevano mai vinto le prime tre partite e adesso lo hanno fatto. Dove arriveranno?
Ma al primo posto c’è anche il Milan che, dopo qualche difficoltà, ha vinto la resistenza dello Spezia con una doppietta di Leao e un gol di Hernandez. I rossoneri, alla settima vittoria di fila fra campionato e Europa League, hanno saputo imporsi anche senza Ibrahimovic. Sette gol fatti, difesa imbattuta: che si vuole di più, considerate le difficoltà affrontate? Il Sassuolo, dopo una falsa partenza, ha ricominciato segnare a raffica ed è dietro Atalanta e Milan insieme con l’Inter. Ne hanno fatto le spese le due neopromosse Spezia e Crotone. Caputo è già a quota tre gol, fra i più importanti cannonieri. Anche se quella dei neroverdi non è stata la miglior partita, contro un avversario che non ha giocato male ma ha già subito dieci gol, si è capito che la squadra di De Zerbi può andare lontano. Il Verona perde a Parma: la squadra di Liverani è andata a segno dopo nemmeno un minuto con Kurtic. Il Verona ha cercato il pareggio, ma non è riuscito a ottenerlo. Gli emiliani hanno lasciato la loro scomoda posizione. Il Benevento è tornato a vincere con un gol di Lapadula, ma il Bologna ha fatto tanti errori. La squadra di Pippo Inzaghi veleggia nella zona alta della classifica. La Roma ha vinto a Udine con un bel gol di Pedro, ma ha rischiato nel finale di farsi raggiungere.
L’Udinese preoccupa perchè ha creato parecchie occasioni, ma le ha sbagliate ed è rimasta ultima senza punti ed è anche l’unica squadra a non aver segnato. I giallorossi hanno cominciato a far legna e con i rinforzi potranno aspirare a una classifica ragguardevole. La Sampdoria ha vinto a Firenze, facendo dimenticare le prime due sconfitte. Quagliarella ha ricominciato a segnare (è a quota due) e Candreva ha ridato impulso ai blucerchiati. Ne ha fatto le spese la Fiorentina che, dopo la vittoria iniziale, si è fermata. Ha pagato l’assenza di Ribery e l’incubo che Chiesa possa passare alla Juve, nemica giurata della piazza viola. A Commisso serva da lezione: mai trattare col nemico. Ora gli azzurri di Mancini in tre tappe: la Moldova, la Polonia e l’Olanda. La prima è un’amichevole, le altre valgono i tre punti. Col ritorno di Verratti, probabile il doppio regista. Il ct vuol continuare a stupire.
(ITALPRESS).