Inchiesta della Procura Figc sull’esame di Suarez

Per il caso-Suarez c’è anche l’ipotesi di reato di concorso in corruzione per Giuliana Grego Bolli e Simone Olivieri, rispettivamente rettrice e direttore generale dell’Università per Stranieri di Perugia, già indagati per rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica. Tiene ancora banco l’esame sostenuto lo scorso 17 settembre dal bomber uruguaiano del Barcellona per ottenere la cittadinanza italiana, che secondo gli inquirenti è stata una “verifica della conoscenza fittizia, in quanto il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova era stato predeterminato e reso noto all’esaminando”. Sulla questione anche la Procura della Federcalcio ha aperto un’inchiesta: il procuratore Giuseppe Chinè ha chiesto gli atti dell’indagine della magistratura ordinaria di Perugia. Secondo la rettrice dell’Ateneo, però, “l’esame di Luis Suarez si è svolto regolarmente, senza alcun favoritismo”. Ad affermarlo agli organi di stampa è stato l’avvocato David Brunelli, legale di Giuliana Grego Bolli, che si dice innocente:“Dicendo che il calciatore doveva essere sul binario il riferimento era al percorso formativo e non a una scorciatoia per essere istruito a rispondere alle domande”.

“All’Università hanno la consuetudine di usare quel termine – ha sottolineato il legale – per definire il corso di studio degli stranieri. Tipo il binario degli spagnoli, quello dei francesi e in questo caso dell’uruguaiano. La mia assistita ribadisce la totale estraneità a qualsiasi illecito: il test si è svolto nel rispetto delle norme”. Perugia appare comunque quasi sconvolta nel trovarsi nel vortice di questa vicenda così intricata. Il sindaco della città, Andrea Romizi, in attesa degli sviluppi, “auspica che venga al più presto fatta chiarezza, affinché non permangano ombre sulla correttezza e trasparenza delle procedure adottate. Confidiamo – ha detto – che si torni quanto prima a parlare di questa nostra antica e prestigiosa istituzione per quell’attività di insegnamento, ricerca e diffusione della lingua e della civiltà italiana, che da sempre rappresenta un lustro per la nostra città nel mondo”. Sulla questione è intervenuta anche Maria Turco, avvocato legato alla Juventus, finita anche lei nel calderone: parlando col direttore generale dell’Università Simone Olivieri, avrebbe promesso di portare altri calciatori stranieri a sostenere l’esame presso lo stesso istituto in cambio di un test morbido per Suarez.

“Nelle mie funzioni di legale, ho messo in contatto lo staff del calciatore Luis Suarez con l’Universita’ per Stranieri di Perugia e tale contatto faceva seguito alla verifica dei requisiti necessari per l’ottenimento della cittadinanza italiana e alla constatazione che il calciatore non fosse in possesso del certificato B1, richiesto dalle normative in vigore. Preciso che le mie parole, captate con intercettazioni telefoniche, sono state oggi, evidentemente per necessità di sintesi, riportate fuori contesto e in maniera incompleta. Proprio nel corso di quelle conversazioni telefoniche, infatti, ho espresso chiaramente la richiesta che la procedura d’esame avvenisse, come previsto, ‘in presenza’ e senza alcun tipo di trattamento di riguardo rispetto a qualsiasi altro candidato. Quanto al riferimento ad ‘altri calciatori’ e’ del tutto evidente che, trattandosi della prima volta che seguivo una vicenda collegata alla certificazione della lingua italiana, le mie parole siano da interpretare come un bagaglio di conoscenza procedurale da utilizzare per casi futuri, solamente laddove ce ne fosse la necessita’. Nessun accordo dunque. Nessuna trattativa.
Semplicemente una presa d’atto”.
(ITALPRESS).

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