Tar dice no a Governo, ordinanza Cirio su febbre a scuola resta in piedi

TORINO (ITALPRESS) – Segna un punto a favore della Regione Piemonte il dispositivo della sentenza con cui oggi il Tar di Torino ha detto no alla richiesta di sospensiva, avanzata dal Governo, del decreto della regione Piemonte che regolamenta la misurazione delle febbre degli studenti per rilevare eventuali positivi. L’impugnativa, annunciata dai ministri Roberto Speranza e Lucia Azzolina, sarà discussa nel merito il 14 ottobre. “Senza le misure regionali di cui al decreto impugnato, resterebbe solo la norma statale con il suo invito a ‘coinvolgerè le famiglie nel controllo della temperatura dei bambini, non assistito da alcun meccanismo concreto di verifica (quale è quello previsto dal decreto regionale impugnato) e le scuole non sarebbero tenute a verificare che gli studenti presenti negli istituti non siano effettivamente portatori di sintomi con gravi rischi di diffusione della infezione” scrive il presidente del tribunale amministrativo, Vincenzo Salamone. Si chiude così una vicenda che ha visto da una parte sindacati e l’Ufficio scolastico regionale, e dall’altro la Regione e i medici di base, che hanno consigliato caldamente di scrivere sui diari dei figli la temperatura rilevata. “Sono felice perchè oggi ha vinto la sicurezza dei piemontesi. Ha vinto il buonsenso”, ha commentato il presidente Cirio, aggiungendo che “in un Paese normale, dove lo Stato ha obbligato le aziende e gli uffici pubblici a misurare la temperatura a chi entra nei loro locali, questa verifica sarebbe stato giusto garantirla anche a scuola, dove c’è il bene più prezioso da tutelare: i nostri figli che sono il nostro futuro”. Soddisfatta anche l’assessore al Lavoro, Elena Chiorino, che ha voluto segnalare come “per garantire la continuità didattica servono 2.800 insegnanti di sostegno, ma al momento le assegnazioni sono state soltanto due”. Inoltre, dei 20.000 banchi che servono alle scuole torinesi, appena 900 sono stati distribuiti.
(ITALPRESS).

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