“Ho reagito. Sono stato punito col cartellino rosso perche’ volevo colpire qualcuno che mi aveva offeso. Ho pensato di non poter lasciar passare tutto senza fare nulla, perche’ ho realizzato che chi di potere non avrebbe fatto nulla. Che non se ne sarebbe accorto o avrebbe ignorato quello che e’ accaduto. Nella partita, avrei voluto rispondere come sempre, giocando a calcio. I fatti dimostrano che non ci sono riuscito. E che ho reagito”. Neymar torna sui fatti della gara contro il Marsiglia di domenica. Alla fine del match (terminato 1-0 per
l’OM), un classico della Ligue 1, e’ nata una rissa che ha portato a cinque espulsioni (3 del Psg e 2 del Marsiglia), tra cui anche Neymar. Il brasiliano si e’ difeso, sostenendo di avere ricevuto
insulti razzisti dal giocatore avversario Alvaro Gonzalez che ha poi schiaffeggiato sulla nuca. Questo gesto ha portato all’espulsione di Neymar. Su Instagram il brasiliano ha scritto un lungo post in cui continua a sostenere la sua tesi, pur ammettendo di aver sbagliato a reagire: “Gli insulti, le brutte parole sono parte del gioco – scrive Neymar -. Non puoi fartene condizionare. Capisco in parte questo ragazzo. Tutto fa parte del gioco. Ma il razzismo e’ inaccettabile. Io sono nero, figlio di un nero. Nipote e bisnipote di un nero. Ne sono orgoglioso e non mi vedo diverso da chiunque altro”.
“Dopo aver riflettuto e aver visto tutto, mi sento triste per il sentimento di odio che possiamo provocare quando abbiamo una reazione a caldo. Avrei dovuto ignorarlo? Non lo so. Oggi, a mente fredda, dico di si’. Ma sul momento io e i miei compagni abbiamo chiesto aiuto agli arbitri e siamo stati ignorati – prosegue il post di Neymar -. Questo e’ il punto. Noi, coinvolti nell’industria dell’intrattenimento, dobbiamo riflettere. Un’azione puo’ portare a una reazione: accetto la mia punizione perche’ avrei dovuto seguire un’altra strada, quella del campo. Spero, d’altra parte, che anche chi ha offeso venga punito. Il razzismo esiste, ma dobbiamo fermarlo. Ne abbiamo avuto abbastanza. Lui non si e’ comportato bene. Neanche io, per essermi fatto coinvolgere. Ma almeno posso girare ancora a testa alta. Dobbiamo riflettere, perche’ non tutti i bianchi e i neri sono nella stessa situazione. Non scegliamo il colore della pelle e davanti a Dio siamo tutti uguali”. Infine la promessa ad Alvaro Gonzalez, di risolvere la questione giocando: “Ci vedremo ancora, e succedera’ a modo mio, sul campo. Stai tranquillo. Sai cosa hai detto, io so cosa ho fatto”. Al momento, la Commissione
disciplinare della Lfp (Ligue de Football Professionnel) sta acquisendo i filmati della gara per fare chiarezza sull’accaduto.
(ITALPRESS).
Neymar “Reazione sbagliata, ma avanti a testa alta”
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