Il primo campionato post-Covid si giocherà nella giornata delle elezioni. Una coincidenza che sottrarrà molte attenzioni al pallone perchè ognuno farà il tifo per la propria parrocchia politica. Del resto, sarà una partenza zoppa, con tre partite in meno e comunque segnerà il cambio di un’epoca. Ha catturato gli interessi generali, per adesso, più il contagio contratto da De Laurentiis, che il pallone vero e proprio. Poche amichevoli e una preparazione “corta”. Le società hanno trovato i soldi dei diritti televisivi e hanno la speranza di fare altri incassi, quando sarà, col ritorno del pubblico negli stadi. In ogni caso, i polemisti si sbizzarriscono a disquisire sulla benefica assenza sulle tribune di razzisti, villani e violenti. In attesa di vedere nella realtà come si comporteranno gli arbitri dal rigore facile, notiamo come non manchino, in questa vigilia, i rigurgiti di un calciomercato da concludere, dove le notizie sull’esame di italiano di Suarez per conquistare la cittadinanza e le paure di Chiellini per i potenziali morsi dell’uruguaiano si alternano ai timori dei tifosi di restare senza un centravanti che prenda il posto del ripudiato Higuain.
Curiosità pure per le novità Arthur e Kulusevski. E ci si chiede sempre se Pirlo, finora gran giocatore e allenatore di sè stesso, conquisterà la stima di ex compagni con la barba bianca e dei teneri virgulti bianconeri, ottenendo subito risultati concreti. Il decimo scudetto consecutivo della Juve, insomma, sarà una realtà o un miraggio? I tifosi dell’Inter sono sicuri che il gap dei nerazzurri dalla capolista sia stato (quasi) colmato: in fondo, nonostante il luogo dominio bianconero, la Beneamata ha concluso con un solo punto in meno, rispetto ai campioni, e con qualche rinforzo come Hakimi, il bramato Kantè e il figlio prodigo Nainggolan, Conte spera di prendersi la rivincita sul club in cui ha giocato a lungo e con cui ha vinto pure degli scudetti da allenatore. Ma c’è anche un altro motivo di interesse, in questo campionato senza favoritissimi: è dal 1985 che una “provinciale” (il Verona) non vince il titolo. L’Atalanta (è ancora una provinciale?) piano piano si è assisa al tavolo delle “grandi” mettendone in dubbio la supremazia assoluta. Col recupero di Ilicic, Gasperini spera di fare il salto di qualità.
La Lazio di Simone Inzaghi, che alla 12. ma giornata farà visita al fratello Pippo, ha molte frecce all’arco: la Scarpa d’oro Immobile, i talentuosi Luis Alberto e Milinkovic Savic cui si è aggiunto Muriqi. I biancocelesti sperano stavolta nella continuità sulla strada del primato. La Roma “americana” partirà senza Zaniolo, ma ha un impianto solido e può far di meglio confidando nei gol di Dzeko, se resterà. C’è poi il Milan, che nel dopo Berlusconi ha raccolto poco, sta dando segni di risveglio: attorno a nonno Ibrahimovic, Pioli riuscirà a reinserirsi fra le grandi anche grazie a Rebic, Tonali, Brahim e – chissà – Chiesa? E giovedì si farà già valere contro lo Shamrock nel preliminare di Europa League? Il Napoli di Gattuso, vincitore della Coppa Italia e rinforzato da Osimhen, dirà una parola importante in un campionato in cui il gruppo degli outsiders è capitanato dal Sassuolo di De Zerbi che, con gli ormai affermati Locatelli, Caputo, Berardi e Boga, è diventato una squadra capace di inserirsi anche a più alto livello. Nel gruppone, il Verona di Juric che aveva ben impressionato, la Fiorentina con un Bonaventura e un Amrabat in più, il Parma guidato da Liverani e il Bologna del ristabilito Mihajlovic, potranno avere qualche aspirazione maggiore, rispetto sl passato.
E ci si aspetta che non lottino più e solo per la salvezza l’Udinese di Gotti, cha ha maturato esperienze in più; il Cagliari affidato a Di Francesco; la Sampdoria del discusso presidente Ferrero; il Torino (che spera nelle capacità di Giampaolo e nella forza di Linetty) e il Genoa (in vena di rinforzi e affidato a Maran). Quanto alle neopromosse, il Benevento spera nell’abilità di Pippo Inzaghi (sono arrivati Caprari e Lapadula, due che vedono la porta come faceva lui); lo Spezia (primissima volta in A, tutto da scopre) e il Crotone (un ritorno nella massima serie con gli acquisti di Ionita, Cigarini ecc.) la speranza di non essere delle meteore. Che volete? C’è una carezza per tutti, nel primo giorno di scuola, poi cominceranno i brutti voti: è la prassi. Nel primo turno, visti i rinvii di Benevento-Inter, Lazio-Atalanta (una partitissima) e Udinese-Spezia, tutte le gare saranno sotto osservazione, specie la gara d’avvio Fiorentina-Torino (sabato) e Juve-Sampdoria (i campioni sono sempre attesi alla prova). Tutti bravi, per adesso: non ci possono essere figli e figliastri. Una riga di commento non si nega a nessuno. Poi il pallone comincerà a rotolare. Speriamo a lungo. Vorremmo raccontare un bel campionato. I nostri eroi ci accontenteranno?
(ITALPRESS)
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