“A Mugello c’era un pubblico accettabile, così come a Misano e come ci sarà a Imola per i Mondiali di ciclismo. Per gli stadi invece non si è trovata una soluzione tra le istanze legittime e doverose da parte del mondo del calcio e le istituzioni: il nodo ruota attorno alle indicazioni del Cts”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago’, a “Radio Anch’io Sport” su Rai RadioUno, in merito agli stadi di calcio ancora chiusi al pubblico. “Nel giro di qualche settimana si pensa di poter ottenere qualcosa, ma è difficile fare marketing e sinergia commerciale – spiega il numero uno dello sport italiano – I ricavi dei diritti tv non si possono cancellare, e questo aggiunge un problema a un problema”. In passato Malagò ha già detto che, con gli impianti chiusi, si rischia di far ‘saltare il banco’: “L’eventuale danno economico dei club di vertice per questa vicenda del Covid è stato stimato in 4 miliardi di euro. A cascata, però, si finisce all’associazionismo sportivo, che è la colonna vertebrale del nostro mondo. Se non c’è il mecenate di turno o viene meno la filiera sportiva, il ‘salta il banco’ vale per le società più grandi e piccole”. Per questo, Malagò è certo che “nel breve termine ci sarà un ridimensionamento anche nel valore di qualche cartellino e ingaggio. Lo ritengo indispensabile, siamo figli delle dinamiche dei flussi finanziari che ci sono”. Una battuta anche sui fondi nella Lega di Serie A: “Tutto quello che serve per migliorare lo stato delle cose è sempre positivo, discorso da trasportare anche per le proprietà straniere all’interno dei club italiani. E’ una partita che bisogna vedere come va a finire, come si dice oggi: vediamo i ‘decreti attuativi’ di questa materia”. Sottolineato come il razzismo nello sport riguardi una sparuta minoranza, Malagò chiude ringraziando il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, per il suo impegno costante a favore di tutto il settore, compresa la cosiddetta ‘base’: “Bisogna continuare a lavorare sugli sgravi fiscali: questo settore, che vale il 3% del nostro Pil, merita una considerazione diversa e non occasionale”.
(ITALPRESS).
Malagò “Il calcio deve ridimensionarsi, ok ai fondi in Lega”
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