CATANZARO (ITALPRESS) – “Per non farsi trascinare da facili entusiasmi si è costretti a chiedersi se ci saranno i tempi perchè l’opera sia inserita nel recovery fund, unico reale strumento attuale di finanziamento. Le attuali modalità di attraversamento discontinue e a bassa velocità costituiscono una divisione fisica ed una barriera ad ogni principio di sviluppo di un’area da sempre economicamente penalizzata, nonostante le evidenti potenzialità”. Lo dichiara l’Assessore alle Infrastrutture della regione Calabria Domenica Catalfamo sulla decisione della Conferenza delle Regioni per l’inserimento del progetto del Ponte sullo Stretto nel Piano straordinario di infrastrutturazione nazionale che verrà esaminato nella fase di conversione del cosiddetto “Decreto Agosto”.
“L’esistenza di un collegamento stabile porterebbe a un processo di rivitalizzazione dei territori ed all’imprescindibile ammodernamento delle reti infrastrutturali di connessione. L’Area dello Stretto e il Porto di Gioia Tauro, il più grande porto del Mediterraneo, costituiranno un unicum trainante per le due Regioni e per il resto del Paese” continua Catalfamo.
“L’analisi benefici/costi che negli anni scorsi è stata il presupposto per l’avvio dell’iter di appalto e la conseguente aggiudicazione dell’opera, se oggi venisse attualizzata, non potrebbe prescindere dal valutare anche la dirompente evoluzione delle dinamiche socio/economiche nel momento in cui i tre chilometri di distanza non costituiranno più l’insormontabile barriera psicologica ancorchè fisica – prosegue Catalfamo –
Nascerebbe quella che sarebbe di fatto un’unica città metropolitana di oltre un milione di abitanti trasformando radicalmente un contesto territoriale in cui l’attuale reddito medio pro capite è di gran lunga inferiore alla media UE. Due città, entrambi sede di università con importante offerta formativa, nonchè di importanti poli sanitari e attività terziarie e commerciali che si integrano e si completano, avrebbero una distanza che può essere assimilata a quella di uno spostamento caratteristico del trasporto pubblico urbano, inferiore o uguale a 30 minuti”.
“La connessione ferroviaria diretta con la Sicilia consentirebbe agli operatori ferroviari l’effettuazione dei servizi di media e lunga percorrenza che servirebbero una popolazione di circa 7 milioni di abitanti fra Calabria e Sicilia. L’ampliamento del bacino di riferimento costituirebbe il definitivo volano per il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto” prosegue.
“Tranne che non vengano individuate altre fonti certe di finanziamento, si auspica che una Commissione così qualificata proceda velocemente anticipando il termine di 60 giorni al fine di consentire che l’opera venga inserita nel Piano di Rilancio che dovrà essere inviato a Bruxelles entro il prossimo 15 ottobre. Necessario quindi che il Governo riduca i termini fissati o che, nelle more dell’acquisizione del rapporto dalla Commissione, inserisca il collegamento stabile come parte essenziale degli interventi infrastrutturali al sud con l’AV sino a Palermo, anche in ottemperanza alle indicazioni europee sulla continuità territoriale per il Corridoio 5 ex 1”.
L’Assessore Catalfamo ritiene che se ciò non troverà concreto riscontro “l’opera per l’attraversamento dello Stretto, rimarrà un argomento di intrattenimento dell’anomala estate 2020, confermando purtroppo che nihil sub sole novum…”.
(ITALPRESS).
Ponte Stretto, Catalfamo “Ridurre i tempi o sarà argomento estivo”
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