Permessi 104 dipendenti pubblici, come funzionano. Come poter fare domanda e quali sono le nuove disposizioni in materia per il 2018. Scopri tutte le novità inerenti ai permessi 104 per i dipendenti pubblici.
Tra i benefici della legge 104 rientrano i permessi di lavoro retribuiti. Al momento il regolamento dei permessi 104 dipendenti pubblici, è immutato dal 2010. Con il rinnovo dei contratti statali del 2017/2018 e il nuovo ddl Bignami, ci potranno essere delle novità che interesseranno coloro che fanno o hanno fatto richiesta per l’applicazione della legge 104.
Cosa sono i permessi 104 per i dipendenti pubblici
La legge 104 entrata in vigore il 5 Febbraio del 1992, modificata e integrata nel 2000, 2001 e 2010 è una normativa, che consente al lavoratore dipendente di assistere un proprio familiare portatore di handicap, in caso di necessità. Secondo quanto riportato dalla legge 104, il portatore di handicap, è colui che:
- presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale
- presenta tale menomazione in stato stabilizzato o progressivo
- ha difficoltà di apprendimento, relazione e integrazione lavorativa, tale da determinare uno svantaggio sociale o di emarginazione.
- ha una ridotta autonomia personale, che rende necessaria l’assistenza da parte di un familiare
Proprio per fronteggiare ciò e venire incontro al lavoratore che si fa carico dei problemi del proprio familiare sono stati istituiti i permessi 104.
Permessi 104, chi può usufruirne?
Il permesso 104, non è destinato solo ai familiari di dipendenti pubblici e statali. Secondo la legge, infatti, possono usufruirne prima di tutto i lavoratori disabili, questi né hanno diritto sia nel settore privato sia in quello pubblico.
I benefici dei permessi 104, possono essere usufruiti dai familiari del portatore di handicap. Questi, però devono essere entro il secondo grado di parentela. In casi specifici, come il decesso o l’espatrio, dei parenti di primo e secondo grado, è possibile estendere il permesso anche ai familiari di terzo grado.
Uno dei requisiti per il permesso 104, prevede comunque che la persona disabile per la quale si richiede l’applicazione della legge, non sia in stato di ricovero a tempo pieno.
Agevolazioni permessi 104 dipendenti pubblici
I parenti che usufruiscono dei permessi 104 dipendenti pubblici, possono richiedere, come stabilito per legge, tre giorni liberi per l’assistenza al familiare portatore di handicap. Nel caso in cui, il portatore di handicap è un neonato, il genitore ha diritto a un prolungamento del congedo parentale. Questo gli permette di essere retribuito, senza andare al lavoro, sino al terzo anno di vita del bambino. Al compimento dei tre anni del bambino, è possibile poi richiedere un permesso pari a due ore giornaliere e tre giorni al mese.
In entrambi i casi, se non si usufruisce dei giorni di permesso, quest non vanno persi, ma possono essere cumulati e utilizzati il mese successivo. Con questa legge è possibile chiedere anche l’avvicinamento a una sede di lavoro che sia più vicina alla persona che necessità assistenza.
Dal 2010, non vige più la necessità della convivenza con il portatore di handicap, né la continuità o esclusività dell’assistenza.
Oltre ai permessi lavorativi è possibile anche accedere a una serie di agevolazioni fiscali per quanto riguarda la cura del familiare disabile.
Le agevolazioni fiscali della legge 104/92 prevedono:
- Esenzione dal pagamento del bollo auto
- Esenzione dall’imposta di trascrizione per i passaggi di proprietà
- Agevolazione dell’iva al 4%
- Detrazioni fiscali del 19% per le spese sostenute
Queste agevolazioni possono essere utilizzate solo una volta ogni quattro anni, salvo casi eccezionali previsti dalla legge.
Domanda permesso 104: come e dove farla
Per ottenere il permesso di lavoro 104 dipendenti pubblici e usufruire della legge, bisogna innanzi tutto avere la documentazione medica che attesti l’inabilità del portatore di handicap. Questo certificato attestante, dev’essere eseguito da un medico specialista.
Nel momento in cui si ottiene il certificato attestante è possibile fare la domanda per i permessi 104 direttamente all’Inps.
Per la presentazione della domanda, bisogna connettersi al portale dell’Inps, accedere con il proprio pin e formulare la richiesta online nell’apposita sezione. Nel caso, non si voglia procedere online, si può formulare la richiesta per il permesso 104 direttamente attraverso i servizi telematici del CAF, o patronato della tua zona di riferimento.
La domanda per il permesso 104 dipendenti pubblici, scade con l’anno solare, quindi dev’essere prontamente rinnovata ogni anno.
In caso di cambiamenti, dello stato dell’handicap, di trasferimento in strutture ospedaliere o ricovero a tempo pieno bisogna comunicare il tutto all’Inps entro 30 giorni.
Le nuove disposizioni previste per i permessi 104 nel 2018
Per il 2018, con la nuova contrattazione tra ARAN e sindacati, potrebbero essere introdotte anche delle nuove regole per la fruizione del permesso 104 per i dipendenti pubblici.
La nuova disposizione, prevede che il lavoratore che usufruisce della legge, comunichi precedentemente al datore quali siano i tre giorni di lavoro, nei quali si assenterà come previsto dalla normativa.
Il problema del preavviso è stato già più volte affrontato e sicuramente urge un chiarimento, in quanto la legge al momento non ha mai dato in materia una disposizione chiara e trasparente. Infatti, come riportato da una circolare Inps del 2010, il preavviso in casi che non hanno carattere di urgenza, sarebbe già necessario al fine di poter usufruire dei giorni di permesso.
Questa dunque sarebbe una pratica già applicata dalle Pubbliche Amministrazioni, il problema però sussiste nel fatto che sia necessario integrare la suddetta proposta anche nella legge 104/92, per renderla realmente effettiva. Per questo motivo, l’Aran ha proposto che questa venga inserita nel nuovo decreto del rinnovo dei contratti per gli statali.
Un’altra novità, che potrebbe essere introdotta invece dal ddl Bignami, è il riconoscimento dei contributi figurativi. Per chi assiste un familiare con invalidità al 100% e quindi con un grado di handicap grave è previsto il riconoscimento di contributi previdenziali figurativi. Questi, sono riconosciuti al dipendente pubblico, al fine dell’accesso all’Ape Social. Quindi i contribuiti figurativi andrebbero ad integrare quelli già versati, per avere l’accesso anticipato alla pensione.
Il ddl Bignami, s’è approvato, prevederà anche altre agevolazioni per il lavoratore che assiste un invalido al 100%, come la possibilità di richiedere la riduzione delle ore di lavoro, quindi il passaggio da un full time a un part time per un massimo di due anni. Oltre alla riduzione dell’orario, in alcuni casi specifici, che devono essere ancora dibattuti e messi appunto, il lavoratore che ha avuto accesso alla legge 104, potrà anche richiedere il passaggio al telelavoro.