Open Arms, il Senato autorizza il processo a Salvini

MATTEO SALVINI LEGA

ROMA (ITALPRESS) – Con 149 voti favorevoli e 141 contrari (un astenuto), l’Aula del Senato dice sì all’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini sul caso Open Arms, la nave della Ong spagnola bloccata per 19 giorni a largo di Lampedusa. I fatti risalgono all’agosto 2019, quando il leader della Lega era a capo del Viminale, gli stessi giorni in cui ci fu lo strappo tra Lega e M5S e iniziò la crisi di governo. Una decisione, che arrivò a seguito delle note vicende delle navi Gregoretti e Diciotti, che il leader della Lega ha sempre definito collegiale, tirando in ballo tutta la maggioranza ma soprattutto il premier Giuseppe Conte e gli allora ministri dei Trasporti e Difesa, Toninelli e Trenta. Una evidenza sostenuta anche dal presidente della Giunta per le immunità, il senatore forzista Maurizio Gasparri, che nella sua relazione ha parlato di un atto di governo collegiale.
Si tratta di “un voto politico”, ha detto in Aula Matteo Salvini “ringraziando” i senatori per la scelta. “Mi da’ ancora piu’ forza, mi da ancora piu’ energia e voglia di ribadire il diritto e dovere di amare il nostro Paese. Se qualcuno pensava di mettere paura a me e al Centrodestra – ha aggiunto – con l’ennesimo processo politico, avete sbagliato persona e partito. Mi date piu’ forza e piu’ convinzione. Io stasera torno a casa con un processo ma a testa alta. Grazie a tutti coloro che mi manderanno a processo perche’ mi fate un gran regalo, io a differenza di tanti, in quel Tribunale, ci vado a testa alta e con la schiena dritta. Se un uomo non e’ disposto a lottare e difendere le sue idee fino in fondo, o non valgono le sue idee o non vale niente lui. Io andro’ fino in fondo senza chiedere aiuti a nessuno”.
Il leader del Carroccio ha poi sottolineato che le politiche sbagliate degli avversari vanno combattute, ma non in Tribunale. “L’unico Tribunale e’ quello del popolo, del voto, dei cittadini, la democrazia dovrebbe funzionare cosi’. Oggi vado a processo io, domani siccome la ruota gira, quando tocchera’ a qualcuno di voi, la Lega sara’ dalla parte delle garanzie e delle liberta’ del Parlamento e dei cittadini. Non vi manderemo in un’Aula di Tribunale – ha concluso – saranno i cittadini a giudicare e non i giudici”.
Un voto compatto, quindi, da parte della maggioranza, ed è stato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a smentire nel suo intervento in Aula, le indiscrezioni che vedevano il suo gruppo orientato a votare il no all’autorizzazione. “Noi votiamo a favore dell’autorizzazione a procedere – ha detto l’ex premier – per me l’interesse costituzionalmente tutelato in questa vicenda non c’e’, come non c’era nelle due precedenti autorizzazioni a procedere. Noi non abbiamo cambiato idea, noi abbiamo sempre pensato che quella gestione di politica migratoria fosse un errore. Non si blocca l’immigrazione tenendo un barcone a largo, si aumentano i followers su Facebook”, ha concluso Renzi.
Dalla decisione di Salvini di negare lo sbarco alla Ong, gli ex alleati pentastellati si smarcano per voce della senatrice M5S, Stelle Elvira Evangelista. “Il convincimento politico personale, qualunque esso sia, non puo’ assurgere a preminente interesse pubblico dello Stato e dei suoi cittadini. L’allora ministro dell’Interno – ha precisato – con un grave comportamento assunto autonomamente e non condiviso dalla restante compagine governativa, in aperta violazione delle norme di diritto internazionale, trattenne illegittimamente le persone a bordo della Open Arms, negando lo sbarco e, pertanto, dovra’ essere sottoposto al procedimento penale davanti all’autorita’ giudiziaria. Ricordiamo che nei giorni della vicenda Open Arms si era gia’ consumata l’insanabile frattura voluta dallo stesso leader della Lega con la presentazione di una mozione di sfiducia al presidente Conte. Erano, per intenderci, i giorni della richiesta di ‘pieni poteri’”, ha sottolineato.
A difesa dell’operato del premier Conte anche il senatore di LeU, Pietro Grasso: “Emerge con chiarezza come il premier sia intervenuto per riparare alle inadempienze del suo ministro dell’Interno, nessuna collegialità ma un’azione solitaria del ministro che ha trasformato un atto dovuto, come lo sbarco dei minori, come uno strumento di contrasto all’immigrazione”, ha concluso.
(ITALPRESS).

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