“Sinceramente non me la sento di mettere in discussione Djokovic per quella vicenda, secondo me in generale ha sempre operato bene e nell’interesse di tutti. Certo, nella circostanza ha sbagliato e per l’immagine del tennis è stato un brutto contraccolpo che spero non incida sulle prossime decisioni. Però Nole ha ammesso l’errore e si è scusato, il primo a essere dispiaciuto immagino sia lui”. Matteo Berrettini commenta così quanto accaduto durante l’Adria Tour, circuito organizzato dal numero uno al mondo Novak Djokovic per tornare in campo dopo l’interruzione per la pandemia, ma presto interrotto per le numerose positività al Covid-19 riscontrate tra i tennisti, tra cui lo stesso serbo. Djokovic ora sta bene, è tornato ad allenarsi e ad agosto dovrebbe tornare in campo negli Stati Uniti, anche se ci sono alcuni dubbi sulla reale disputa degli Us Open.
Anche Berrettini non è certo di raggiungere New York. “Non solo io, a dire il vero. La situazione è complessa – ha spiegato il tennista romano, numero 8 al mondo, in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ – capisco sia difficile sviscerare e risolvere tutti i problemi in poco tempo, ma è ancora troppo presto per decidere. Molti giocatori hanno chiesto chiarimenti che non sono ancora arrivati, io voglio avere più certezze di quelle attuali per poter fare la mia scelta con la serenità giusta”. Con le novità introdotte dall’Atp per le classifiche, con i punti del 2019 congelati almeno sino a fine anno, Berrettini non rischia in ogni caso di perdere quanto guadagnato lo scorso settembre con la semifinale agli Us Open. “Era difficile contemperare le esigenze di tutti, perciò credo si sia arrivati a un buon compromesso – ha rimarcato il romano – Soprattutto si è tenuto conto delle preoccupazioni dei giocatori in merito alla loro salute: chi non se la sente di viaggiare perché ritiene non ci siano le condizioni di sicurezza necessarie non avrà conseguenze negative sul ranking. Ed è giusto così”.
Berrettini si è infine soffermato sugli obiettivi alla ripresa: “Sono convinto che nessuno di noi, dopo quello che è successo, possa fare dei pronostici. Ci saranno sicuramente tante incognite. Ma io sono fiducioso – ha spiegato il tennista azzurro – fisicamente sono tornato a posto e mentalmente ho la carica giusta, anche perché la pausa forzata mi ha comunque permesso di riposare. Il calendario ricomincia praticamente solo con grandi tornei, è ovvio che l’obiettivo è quello di arrivare più lontano possibile in ogni occasione. Restare nei top ten? Il finale della scorsa stagione è stato così frenetico ed eccitante, con la top ten e la qualificazione al Masters, che non ho nemmeno avuto tempo di abituarmi all’idea. Ma il lockdown è servito anche a questo, ad acquisire una nuova consapevolezza. Sono in una posizione che mi stimola a lavorare per alzare ancora di più l’asticella”.