L’attesa è finita, è tempo di accendere i motori. Sono passati 109 giorni dalla cancellazione del Gran Premio d’Australia: dopo il lungo lockdown causato dalla pandemia, anche il circus è pronto a ripartire. Stop alle gare virtuali che hanno intrattenuto il pubblico durante questi mesi, si torna in pista a Spielberg, anche se senza tifosi, per il primo di un inedito doppio appuntamento che darà finalmente il via al Mondiale 2020 di Formula Uno. Anche il paddock dovrà fare i conti con situazioni nuove e adeguarsi a rigidi protocolli (le squadre prenderanno parte alle gare in formazione ridotta) ma l’importante è ricominciare. Quella di Spielberg è una pista molto veloce, che si completa in poco più di 60 secondi. Le zone DRS previste sono tre: sul rettilineo principale del tracciato, nell’allungo che porta da curva 1 alla 2 e nella retta che porta dalla curva 2 alla curva 3. Un anno fa la Ferrari raccolse un secondo e un quarto posto, rispettivamente con Charles Leclerc e Sebastian Vettel, col monegasco che era partito dalla pole, mentre l’ultimo successo del Cavallino risale al 2003 con Michael Schumacher. Tante le incognite per domenica, e non solo perchè è la prima gara dell’anno a oltre quattro mesi dagli ultimi test di Barcellona. Test non entusiasmanti per la Ferrari, che in vista del weekend sceglie il basso profilo. “La SF1000 che sarà in pista sul circuito di Spielberg avrà la stessa configurazione vista nella parte finale dei test di Barcellona”, mette subito in chiaro Mattia Binotto, lasciando intendere senza troppi giri di parole che per vedere la vera Ferrari bisognerà attendere almeno un altro paio di settimane. “Le risultanze emerse dai test ci hanno imposto un importante cambio di direzione per quanto concerne lo sviluppo, soprattutto sul piano aerodinamico – le parole del team principal di Maranello a pochi giorni dall’accensione dei motori – Prima abbiamo dovuto capire perché non avevamo visto in pista quello che ci aspettavamo e a quel punto ritarare tutto il programma di conseguenza. Sarebbe stato controproducente proseguire sulla strada prevista sapendo che non avremmo raggiunto gli obiettivi prefissati. Pertanto, abbiamo deciso di stendere un nuovo programma che riguardasse tutta la vettura, sapendo che non sarebbe stato pronto per la prima gara nella sua integrità. L’obiettivo è portare in pista i nuovi sviluppi alla terza gara, quella del 19 luglio all’Hungaroring”. Questo non significa che in Austria la Ferrari farà da spettatrice. “Sappiamo bene che non oggi disponiamo del pacchetto più veloce – prosegue Binotto – lo sapevamo alla vigilia della partenza per Melbourne e le cose non sono cambiate. Detto questo, il circuito di Spielberg ha delle caratteristiche diverse rispetto a quello di Montmelò e le temperature non saranno quelle di fine febbraio. In Austria dovremo cercare di sfruttare le opportunità che dovessero presentarsi, in attesa di capire in Ungheria, una volta introdotto lo step di sviluppo cui stiamo lavorando, dove davvero saremo rispetto agli altri, anche alla luce degli sviluppi che i competitor avranno eventualmente introdotto. La realtà è che mai come in quest’anomala stagione fare previsioni è un esercizio sterile. L’obiettivo resta portare a casa il massimo possibile dei punti in palio, come sempre del resto”. Filosofia condivisa da Sebastian Vettel, che in Stiria comincerà il suo farewell tour: a fine stagione il quattro volte iridato saluterà la Ferrari per lasciare l’abitacolo a Carlos Sainz. “Sono pronto a dare il massimo, anche se non sarà lo stesso senza i tifosi a sostenerci – garantisce – La pista austriaca è come una giostra che gira velocissima, ma a me piace molto, anche perché si gareggia in altura e io amo la montagna”. Sulle ambizioni della Rossa, Vettel si allinea a Binotto: “Dobbiamo essere realisti pensando a quelli che sono i valori in campo espressi dai test, ma non per questo partiamo sconfitti. Sarà particolare anche il fatto di disputare due gare di fila qui: questo significa che la settimana seguente avremo moltissimi dati in più sui quali fare affidamento. Il primo weekend sarà chiave in funzione del secondo”. Il circuito austriaco suscita bei ricordi a Leclerc: “La gara dell’anno scorso per me è stata un eye-opener perché mi ha fatto capire quanto potevo essere aggressivo in macchina e questo mi ha permesso di vivere duelli molto intensi nella seconda parte della stagione. Non vedo l’ora di calarmi nell’abitacolo della mia SF1000”. Il Gp d’Austria vedrà anche il debutto su tutte le monoposto dello sticker #WeRaceAsOne, che la squadra di Maranello ha con orgoglio fatto esordire fin dal test del Mugello di martedì scorso. Ma la Ferrari sarà in pista anche con un messaggio di supporto per Zanardi: lo sticker #ForzaAlex sarà visibile da entrambi i lati del roll hoop.
(ITALPRESS).
Riparte la F1, Binotto “Ma la vera Ferrari in Ungheria”
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