Insieme alla carta di credito, è uno degli strumenti di pagamento più utilizzati nel nostro Paese e viene abitualmente usato anche per prelevare denaro. Stiamo parlando del Bancomat, termine comunemente diffuso per indicare la cosiddetta carta di debito.
Che cos’è il Bancomat
Il Bancomat viene generalmente emesso dall’Istituto bancario nel momento in cui si procede con l’apertura di un conto corrente. Per poter funzionare, necessita infatti di un conto su cui appoggiarsi. A differenza della carta di credito, questo strumento non permette di effettuare pagamenti in modalità rateale. Le spese che si realizzano con il Bancomat vengono inoltre detratte immediatamente dal conto corrente di riferimento.
Proprio come accade con le tradizionali carte di credito, però, anche il Bancomat ha una data di scadenza, trascorsa la quale non può più essere impiegato né per pagare né per prelevare contanti. Come bisogna comportarsi allora nel momento in cui un Bancomat scade?
Come verificare la data di scadenza del Bancomat
Partiamo dalle basi, vedendo innanzitutto come si può scoprire la data di scadenza di un Bancomat. In realtà, si tratta di una verifica piuttosto semplice. Come nel caso della carta di credito, anche sul Bancomat la data di scadenza è impressa sul fronte della carta stessa. Tale data è indicata nel formato mese/anno.
Solitamente, la durata approssimativa di un Bancomat è di circa cinque anni. Per evitare spiacevoli sorprese nel momento in cui ci si trova a fare un pagamento o un prelievo di denaro contante, è perciò opportuno tenere sempre sotto controllo la scadenza della carta, così da poter provvedere alla sostituzione prima che diventi inutilizzabile.
Come sostituire il Bancomat scaduto o in scadenza
Per fortuna è la stessa banca generalmente a semplificare la vita della propria clientela, avvisandola dell’imminente scadenza della carta di debito con qualche settimana di anticipo.
A questo punto la prassi per la sostituzione cambia a seconda degli Istituti bancari. Alcuni invitano il proprio cliente a recarsi nella filiale di riferimento per il ritiro del nuovo Bancomat. Si sta tuttavia diffondendo la pratica comune di inviare la nuovo carta direttamente tramite servizio postale all’indirizzo fornito dal cliente alla rispettiva banca in fase contrattuale.
La comunicazione dell’imminente scadenza può arrivare via SMS ma anche mediante altre modalità, come ad esempio la posta elettronica.
Per evitare di mettere in difficoltà il cliente, nella nuova carta viene di solito mantenuto lo stesso PIN di quella in scadenza o già scaduta.
Come attivare il nuovo Bancomat
La prassi necessaria per l’attivazione della nuova carta di debito è altrettanto semplice. Nella maggior parte dei casi è sufficiente effettuare un primo prelievo di denaro su uno degli sportelli ATM appartenenti al circuito del proprio Istituto bancario. A partire da quel momento, il nuovo Bancomat risulta attivo nell’immediato, andando a rimpiazzare completamente la vecchia carta e consentendo al titolare di effettuare le abituali operazioni realizzabili con questo strumento: dal pagamento via POS al prelievo di denaro presso tutti gli sportelli ATM.
Per qualsiasi dubbio o informazione su cosa fare quando il Bancomat scade è tuttavia possibile contattare il Customer Care della propria banca. Il servizio è solitamente raggiungibile chiamando un apposito numero verde, scrivendo a un indirizzo e-mail dedicato o tramite chat disponibile sul sito dell’Istituto bancario di riferimento.
I costi
La prassi da seguire per la sostituzione di un Bancomat scaduto o in scadenza è quindi alla portata di tutti. Per ciò che riguarda i costi dell’operazione, possono variare da banca a banca.
Nella maggior parte dei casi non si prevedono spese particolari. Nel peggiore dei contesti, il titolare del Bancomat deve sborsare una cifra non superiore ai 10 euro che viene di solito detratta direttamente dal conto corrente a cui è legata la carta.
Le condizioni contrattuali rimangono invece immutate, trattandosi di un semplice rinnovo di uno strumento in scadenza.