La promozione in Serie B e’ solo il primo dei due obiettivi prefissati e da raggiungere in due anni. Messo felicemente in archivio il primo, via con il secondo perche’ Adriano Galliani e’ sempre stato un uomo ambizioso, abituato a vincere e al di la’ di questo c’e’ anche un legame particolare, la molla che fece scattare tutto un anno e mezzo fa. “In una delle nostre solite colazioni dissi a Berlusconi che la famiglia Colombo stava vendendo il Monza, il presidente chiese ai presenti cosa ne pensavano, io non dissi nulla, tutti erano entusiasti e Berlusconi mi di disse vai e fai, mi sono fiondato da Colombo e prima di sera avevo comprato il club per conto di Berlusconi”, racconta Galliani ai microfoni di Sky Sport nel giorno della conferenza stampa post-promozione in B del suo Monza.
“La nostra continua a essere un’operazione romantica, vogliamo provare la terza provincia della Lombardia in A, tra l’altro e’ l’unica a non esserci mai stata e vogliamo dare questa gioia alla citta’ dove io sono nato”. Tanti anni al Milan, poi la cessione del club e tanti corteggiatori per Galliani, tutti cortesemente respinti. “Non faccio nomi, ci le richieste ci state richieste. Io non ho mai pensato a un altro club che non fosse il Milan, ma qui sono nato e cresciuto”. Il legame con il Milan resta fortissimo e sono tante le amicizie strette nel corso degli anni, tanto che c’e’ chi pensa che Zlatan Ibrahimovic possa addirittura indossare la maglia del Monza. “Ibra lo sento sempre, e’ un amico, ma quello di verlo a giocare da noi e’ un’ipotresi irrealizzabile. Inoltre in B non puoi avere piu’ di 18 giocatori nati prima del ’97, c’e’ questa regola che dobbiamo ripsettare, siamo concentrati sui giocatori giovani”.
Ed e’ talmente forte il legame con il club rossonero che Galliani fa fatica a pensare a un possibile Monza-Milan. “Quando sara’ vedremo”, taglia corto il dirigente brianzolo che con mister Cristian Brocchi lavora gia’ per la serie A. “Chi lavora nel calcio sa che non sempre vince la squadra favorita, ma la nostra e’ stata una stagione esemplare dalla prima all’ultima partita – dice il tecnico biancorosso -, abbiamo dimostrato di avere voglia e unilta’, con le pressioni che avevamo non era facile vincere, ma alla fine abbiamo fatto quello che ci ha chiesto la societa’ che, adesso vuole la A. Serve una squadra fortissima, ma abbiamo gia’ un gruppo forte e lo zoccolo duro per vincere deve esserci, dobbiamo migliorare la rosa, ma senza stravolgere nulla”.
(ITALPRESS).