“Dobbiamo rimanere uniti. Mi ero chiesto perchè il 2020 sembrasse così sfortunato sin dall’inizio ma ora sto cominciando a pensare che potrebbe essere l’anno più importante delle nostre vite, dove poter finalmente cominciare a cambiare l’oppressione sistematica e sociale delle minoranze”. È l’auspicio via social di Lewis Hamilton, che in questi giorni ha fatto sentire più volte il suo sostegno al movimento “Black Lives Matter” e alle proteste scoppiate dopo la morte di George Floyd. “Vogliamo solo vivere, avere le stesse possibilità a livello di istruzione, e non aver paura di passeggiare per strada, andare a scuola o in un negozio. Ce lo meritiamo come chiunque altro. L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro. Non possiamo smettere di portare avanti questa battaglia e io per primo non mollerò mai”. Hamilton ha ricordato anche gli insulti razzisti sofferti quando era ragazzino e muoveva i primi passi nel mondo dei motori. “Ne ho parlato poco perchè mi è stato insegnato a tenermi le cose dentro, non mostrare debolezze e rispondere in pista. Ma sono stato bullizzato e picchiato, ho imparato il karate perchè era l’unico modo per difendermi lontano dai circuiti. Ma gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati. È anche per questo che guido nel modo in cui lo faccio, non è una questione di sport: io sto ancora lottando”.
(ITALPRESS).
Hamilton “Non smetterò mai di lottare contro il razzismo”
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