Malagò “Calcio bravo a ripartire senza sconti dal governo”

“Il calcio è stato molto bravo a perseguire gli obiettivi con determinazione e abnegazione, devo dargliene atto. E a farlo senza cercare di aggirare gli ostacoli”. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il numero 1 dello sport italiano, Giovanni Malagò, fa i complimenti al calcio che, almeno per il momento, ha vinto la sua battaglia per ripartire. Elogi anche per “il governo e il ministro Spadafora. Non hanno deragliato dalla propria strada, non hanno ceduto alla tentazione: nessuno sconto al calcio rispetto ai cittadini sui protocolli – aggiunge il presidente del Coni -. Il problema non era tornare a giocare, ma riprendere con protocolli ben precisi. Avevo chiesto un piano B, ho sentito il ministro dire che c’è e c’è pure il C. Non è mio compito giudicarli, ma mi fa piacere. Il calcio aveva il diritto/dovere di provare a ripartire. Usciamo tutti a testa alta. Si poteva non perdere tempo all’inizio stabilendo subito le regole senza cercare percorsi alternativi. Quando uno viene travolto dal virus, non può scegliere. Si perde e basta. Si tratta di subire meno danni possibili, il calcio l’ha finalmente capito ma stando dentro i protocolli. Non chiedendo condizioni speciali. E ripartendo anche con una competizione in chiaro che può accontentare tutti”.
Mesi tragici, duri e difficili per tutti, sport compreso e calcio in primis. Però può essere il momento giusto per ripartire meglio: “Ripetiamo ormai quasi come un mantra che i club dovrebbero affrancarsi dalla dipendenza dai diritti tv e lavorare per gli stadi di proprietà. La lezione la impari solo se ti adoperi per questa seconda fase, se no potrebbe anche essere stato inutile questo periodo”, sottolinea Malagò. In Italia il calcio riparte, mentre altri sport hanno deicso da tempo di chiudere i rispettivi campionati. “Quello che si immaginava a febbraio era una cosa, ora abbiamo un altro scenario e magari tra due mesi un terzo ancora. Nel basket se l’Eurolega, che vive di diritti tv, ha tirato in remi in barca, in Italia che cosa avrebbero dovuto fare? La decisione di cancellare i Mondiali di sci di Cortina 2021 è stata necessaria. C’era il rischio di bloccare tutto a dicembre in caso di ritorno del virus. Con le finali di Coppa dello scorso inverno, sono saltati anche i test per le piste. E quando li avremmo fatti? Si trattava di mettere in sicurezza un investimento”. Infine Giochi di Tokyo 2021. “O si parte il 23 luglio, e si partirà, oppure non si faranno. Il Cio è stato perentorio”.
(ITALPRESS).

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