IL 20 GIUGNO TORNA IL CAMPIONATO

Germania, Turchia, Spagna, Inghilterra…Italia. Una ola solitaria. Nessun trionfalismo pubblico. Il 20 giugno torna il campionato, la Febbre del Sabato, ma è giusto, una volta arrivati al traguardo, mantenere il decoro promesso. Il Coronavirus è vivo, il calcio, sopravvissuto alla pandemia, ha il diritto di essere soddisfatto ma anche il dovere di affrontare questa liberazione con compostezza. Il ministro ha mantenuto la parola. E ha aggiunto una notizia/volontà che speriamo confermata dalla Federcalcio: giocare prima, quasi per ricreare l’atmosfera del calcio perduto, la Coppa Italia, un vero regalo per tutti gli appassionati, visto che le partite del torneo nazionale intestato al Presidente della Repubblica sono della Rai che le trasmetterà in chiaro: un piatto sensazionale, dopo il lungo digiuno, ma anche un assaggio del calcio (nuovo) che verrà: Juventus-Milan e Napoli-Inter ci daranno la possibilità di controllare la condizione fisica e psicologica dei calciatori e la fedeltà agli impegni assunti con il protocollo accettato dal Comitato Scientifico. L’altro problema – esaltato dai disfattisti e da frange di ultras – ovvero stadi a porte chiuse, non ha in verità alcun peso, come è stato dimostrato in Germania. Questa volta davvero la televisione sarà indispensabile.
Il campionato rinascerà da opportune trattative con Sky e DAZN. Il primo round, il 20, sarà impegnato – anche se manca l’ufficialita – dai recuperi Torino-Parma, Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria.
Un calendario progressivo prevede i recuperi di Coppa Italia il 13 e 17 giugno, i recuperi del campionato il 20 (giornata 25), il 23 (giornata 26), il 27 (giornata 27), il 30 (giornata 28). La stagione finirebbe il 30 agosto coppe comprese, il torneo 20-21 dovrebbe riprendere il 12 settembre. I calciatori preoccupati dell’orario, perchè non sopportano il caldo, potrebbero prevedere per ora gli orari delle partite del weekend alle 17.15, 19.30, 21.30. I raccoglitori di frutta, come sempre, dalle 8 alle 18. Chiedo scusa: spero di non dover più registrare le sciocchezze degli addetti ai lavori.

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