ROMA (ITALPRESS) – “Tutti sono consapevoli della necessità di evitare strappi con la Germania, che sarebbero non solo dannosi, ma inutili. L’ultima parola è della Corte di Giustizia europea. C’è anche l’aspetto che rigurarda il principio di indipendenza della Bce, la politica monetaria fa parte delle competenze esclusive dell’Unione”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, nel corso di un’audizione nelle commissioni congiunte Politiche dell’Unione Europea di Camera e Senato, in merito alla sentenza del Tribunale costituzionale federale tedesco del 5 maggio 2020.
“Il fatto che un giudice nazionale, quello tedesco, abbia ritenuto di svolgere un autonomo controllo di qualità sulla giurisprudenza e la corte europea, arrivando a conclusioni in parti difformi, resta una stonatura dei rapporti tra le architetture giuridico-istituzionali dell’Unione Europea e de suoi Stati membri”, ha sottolineato il ministro.
“Ci siamo trovati di fronte alla paradossale situazione di un giudice che ha giudicato le decisioni di un altro giudice che appartiene ad un altro ordinamento – ha aggiunto Amendola -, quello del diritto europeo, che alla luce di tutti i trattati europei, è sopra i diritti nazionali”. Per il ministro si tratta di “una distorsione che impatta sul rapporto tra fonti normative. E’ comprensibile che la Corte Europea abbia voluto agire nei confronti della sentenza tedesca, ribadendo il principio del primato del diritto europeo, un principio che in caso di violazione da parte della Germania, potrebbe portare l’avvio di una procedura d’infrazione”.
(ITALPRESS).
Amendola “Evitare strappi Ue-Germania”
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