Cairo “Lega compatta, giusto fare un tentativo”

As Roma 05/01/2020 - campionato di calcio serie A / Roma-Torino / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Urbano Cairo

“Siamo in un momento molto particolare della storia del paese e di tutto il mondo, questa non è una guerra ma è una pandemia che ha sconvolto la vita di tutti”. A 71 anni dalla tragedia di Superga, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ricorda ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Rai RadioUno una formazione che, vincendo cinque scudetti di fila, “ebbe il grande merito di dare un senso di rivincita e scossa al nostro paese dopo la seconda guerra mondiale. Per questa squadra, che dava dieci calciatori alla Nazionale, c’era un affetto speciale. Il Torino è rimasto nel cuore degli italiani ed è un patrimonio di tutti”. Il numero uno dei granata si concentra anche sull’attualità e su un campionato che resta ancora fermo per la pandemia di Covid-19: “Non so se ripartirà, sono uno dei venti associati alla Lega e non sono in grado di dirlo. Ci sono tentativi di farlo ripartire, con gli allenamenti individuali e dal 18 maggio quelli collettivi: è una cosa molto complicata e difficile. Dico che è bene che di questo parli la Lega con i suoi rappresentanti, poi c’è la Figc che interloquisce con il governo, che sta cercando di fare tutto il possibile affinche’ le cose vadano bene e in sicurezza, per preservare la salute di tutti quelli che gravitano attorno al calcio. Certo, sarebbero partite a porte chiuse ma è fondamentale ci sia un protocollo di grande sicurezza, altrimenti sarebbe un grave errore in un paese che ha quasi 29mila morti e chissà quanti contagiati”. Qualora la stagione dovesse riprendere, Cairo preserverebbe “il format tradizionale, è quello che la gente preferisce ed è abituata a seguire. Questa è una stagione molto particolare, con calciatori fermi da due mesi, che vivono una situazione senza precedenti: mi chiedo come riprenderebbero e quanto ci metterebbero a tornare in forma. Ci sono anche squadre che hanno avuto malati di Covid-19 e una serie di cose che devono essere tenute in conto. Credo che giustamente ci sia la volontà da parte di tutti di capire se la ripartenza è possibile, è un tentativo che va fatto. Ovviamente, chi guida il paese deve preservare un interesse più ampio in un tema di salute. In Germania hanno ripreso ad allenarsi ma il Colonia ha tre positivi: il calcio è uno sport di contatto e comporta una trasmissione più facile del virus rispetto ad altre discipline, tutte fermate. Deve esserci una parola finale dell’esecutivo, che sa molto di più degli altri cosa fare per tutelare la salute di tutti. Sono molto preoccupato per la salute di chi lavora nel Torino: per gli allenamenti e le eventuali partite deve esserci un protocollo assolutamente sicuro, cosa non facile”. In Lega, assicura Cairo, “c’è una ritrovata compattezza e opinioni anche in parte differenti, perché i presidenti esprimono anche un loro personale sentire. C’è un’unità ritrovata ma si dovrà capire come andare avanti in questa stagione, se si potrà proseguire e in quali condizioni”. Se il rapporto con le tv è in mano ai vertici della Lega, Cairo spiega ancora che, da tutti i suoi calciatori, sul piano economico, ha trovato “ragionevolezza”, perché, in un periodo inedito per la storia del mondo, “ognuno deve fare dei sacrifici”. Circa la ripresa del lavoro dei granata, Cairo sottolinea che “in settimana si faranno tamponi, visite mediche e tutti i test possibili” per far partire, nei prossimi giorni, gli allenamenti individuali. In attesa di conoscere il futuro di questa stagione.
(ITALPRESS).

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