“La criticità principale del decreto per la fase 2 è la mancanza di regole ben precise, che servano per gestire la riapertura. Si è parlato di controlli sul trasporto pubblico locale, chi li fa? Non si è detto nulla su cosa si offre alle famiglie per poter gestire la presenza di bambini. È un grosso problema, noi stavamo dirigendoci nella direzione di riaprire i centri estivi, micro centri di aggregazione dove poter portare i bambini, però l’Iss ha detto che non è assolutamente accettabile. Sono tutte cose sulle quali noi contestiamo una mancanza di chiarezza”. Così a Sky TG24 il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Per quanto riguarda la gestione dei figli, ad esempio “uno dei due genitore potrebbe rimanere a casa con i bambini e che quello che manca dallo stipendio lo versa lo Stato, ma ci sono tante altre ipotesi. Non abbiamo parlato di proposte specifiche, abbiamo chiesto che il Governo ci faccia le sue. In assenza, le faremo noi”.
Sul discorso riaperture il governatore Lombardo dice: “All’inizio sono stato uno dei sostenitori del grande rigore, avrei chiuso di più all’inizio, adesso credo che, dato che è accertato che dovremo convivere col virus finché non si individuerà un vaccino, forse si sarebbe potuto allentare un po’ i condizionamenti delle chiusure, magari ponendo più attenzione nei controlli, nelle misure che devono essere adottate. Avrei iniziato a riaprire, magari in modo parziale e contingentato, alcune attività commerciali”. Rispondendo alla domanda se nel decreto sia mancato del coraggio, Fontana ha risposto: “non è coraggio, è rendersi conto della realtà nella quale viviamo, se dovessimo aspettare l’R0 non apriremmo più per parecchio tempo. Sulla base di alcune previsioni noi in Lombardia saremmo pronti alla fine di Giugno, non è fattibile una cosa di questo genere, si eliminerebbero una serie di interi comparti”.
(ITALPRESS).
Coronavirus, Fontana “Servivano più riaperture e regole precise”
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