Coronavirus, il 40% dei morti nelle Rsa aveva sintomi o tamponi positivi

SILVIO BRUSAFERRO, PRESIDENTE DEL ISS

ROMA (ITALPRESS) – “Le informazioni che ci sono state date ci dicono che dall’1 febbraio al 15 aprile ci sono stati circa 6.000-7.000 decessi, un campione tra il 7-8% di tutti i residenti nelle Rsa. Abbiamo chiesto quanti di essi abbiano avuto un tampone positivo e sono la minoranza, neanche un migliaio, e quanti avessero dei sintomi riconducibili al Covid e complessivamente piu’ del 40% dei residenti deceduti aveva sintomi o un tampone positivo. Non siamo in grado realmente quanti decessi siano legati all’influenza e quanto al Covid, soprattutto nel mese di febbraio”. Lo ha detto Graziano Onder, direttore del centro malattie cardiovascolari dell’Istituto Superiore di Sanita’, nel corso di una conferenza stampa sull’emergenza coronavirus.
Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha parlato della fase 2: “Le azioni devono essere caute, misurare, devono valutare l’impatto, dentro questa filosofia bisogna andare a identificare i fattori di rischio. Le regole generali sono il distanziamento sociale, i sistemi di protezione, bisogna evitare i sistemi che facilitino l’aggregazione delle persone – ha spiegato -. Dobbiamo ripensare la nostra organizzazione e abitudini di vita, dei trasporti, del lavoro, nelle attivita’ quotidiane”.
“E’ un lavoro che si sta facendo – ha aggiunto Brusaferro – ci sono delle commissioni che stanno lavorando, ci sono delle evidenze che si stanno acquisendo, credo che nelle prossime settimane sara’ un passaggio di fondamentale importanza”.
(ITALPRESS).

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