Quarantena a Oklahoma City dove le restrizioni sono minori rispetto alle altre città, ma lui, Danilo Gallinari, insieme alla fidanzata la vive “come se fossimo in Italia: usciamo solo per fare la spesa e basta”. In un’intervista rilasciata a “La Stampa”, il “Gallo” torna alla notte dell’11 marzo quando poco prima della sfida tra i suoi Thunder e Utah Jazz la Nba si fermò. “Da lì è cambiato tutto. È stata una situazione strana: ci hanno portato nello spogliatoio senza spiegazioni e ci hanno fatto aspettare un bel po’. Lì ho capito che c’entrava il virus. Dopo ci hanno spiegato il perché dello stop e misurato la febbre. Meno male che Gobert (Utah, ndr), nei due giorni prima della partita, non era mai entrato in palestra. Il rischio del contagio c’è stato. Ma la mossa di fermare tutto subito è stata perfetta”. Anche il basket americano studia il modo per ripartire. “Noi giocatori non sappiamo ancora dove andremo e che cosa faremo. La Nba non vuole farsi trovare impreparata e sta cercando un paio di città dove creare delle bolle sanitarie e giocare senza tifosi: non so quanto sia fattibile per dinamiche logistiche e temporali. Confesso che in caso di ripartenza avrei un po’ di paura – ammette il Gallo -, ma conosco bene il commissioner Adam Silver e so che prenderà la decisione giusta. In assoluta sicurezza e senza cedere a eventuali pressioni. La commissione di Trump spingerà per la ripartenza? Dico solo che sono sotto elezioni”. Fin qui 2020 da cancellare con le morti di David Stern e Kobe Bryant, poi il coronavirus. “Un anno da dimenticare, anche se si riprenderà a giocare. Tutte le cose negative non potranno mai essere cancellate in toto da quelle positive, come magari l’eventuale vittoria del titolo”. Anche il futuro del Gallo, in estate free agent, è tutto da vedere. “Non cambia molto se lo sarò a giugno, a settembre o novembre. Quello che conta di più è che la prossima estate, qualora ripartisse la Nba, potrei non tornare in Italia. Sarebbe la prima volta e mi dispiacerebbe”. Pronto per la Nazionale anche se il programma potrebbe presentare Preolimpico e eventuali Olimpiadi nel 2021, l’Europeo a Milano nel 2022. “Se le gambe mi sostengono io ci sono sempre. Non mi sono mai tirato indietro per la Nazionale e giocherò in azzurro fino a quando il mio corpo me lo permetterà”. In Italia la Fip ha chiuso la stagione del basket. “Il virus e la pandemia sono cose più grosse di tutto il resto. Non ci sono scelte giuste o sbagliate, ma solo subordinate alla salute di tutti. Giusto smettere così come provare a continuare. Ma soltanto se lo si può fare in piena sicurezza”.
(ITALPRESS).