Il premier Giuseppe Conte dà 10 giorni all’Europa “per battere un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo”. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi, mentre è in corso il Consiglio Europeo in videoconferenza. Conte ha ringraziato per il lavoro fatto, ma non accetta il draft preparato nonostante gli sherpa italiani avessero ottenuto quasi tutto, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes. Il premier, secondo quanto si apprende, ha chiarito che nessuno pensa a una mutualizzazione del debito pubblico. Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne. L’Italia ha le carte in regola con l finanza pubblica: “il 2019 – ha spiegato Conte – l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1,6 anziché 2,2 come programmato. Qui si tratta di reagire con strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a reagire a una guerra che dobbiamo combattere insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile”. Secondo il presidente del Consiglio “una risposta forte e adeguata la dobbiamo ai nostri cittadini e in definitiva alla stessa Europa. Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale? Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno”. Sempre fonti di Palazzo Chigi sottolineano che “importanti aperture” sono arrivate dal presidente francese Emmanuel Macron, oltre che dai governi di Portogallo, Grecia e Irlanda. (ITALPRESS).
Conte “Aiuti europei come in passato? Facciamo da soli”
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