“Se diventa difficile organizzare i Giochi secondo il programma iniziale, dobbiamo decidere di posticiparli, dando la priorità alla salute degli atleti”. Anche il premier giapponese Shinzo Abe, il giorno dopo la decisione del Cio di prendere in esame l’ipotesi, apre al rinvio di Tokyo2020. “Anche se il Cio avrà l’ultima parola – ha aggiunto Abe – siamo d’accordo sul fatto che una cancellazione non rappresenta un’opzione”. Il premier giapponese è comunque consapevole che “molti degli atleti vivono in zone colpite dal coronavirus e non possono allenarsi in modo appropriato” in vista delle Olimpiadi.
Di sicuro, se i Giochi dovessero essere confermati a luglio, non ci saranno Canada e Australia. Netto il Comitato olimpico canadese (Coc) che, d’accordo con quello paralimpico e sostenuto da Federazioni e governo, ha annunciato in una nota di aver preso “la difficile decisione di non mandare i propri atleti alle Olimpiadi nell’estate 2020. Per quanto riconosciamo le complessità legate a un rinvio, niente è più importante della salute e della sicurezza dei nostri atleti e della comunità mondiale”. Abbastanza chiara anche la presa di posizione del Comitato olimpico australiano (Aoc) che ha indicato ai propri atleti di “prepararsi per i Giochi di Tokyo del 2021” ritenendo che debbano ora “dare priorità alla propria salute e a quella di chi li circonda”. Secondo l’Aoc “non può essere assemblata una squadra australiana” per l’estate vista l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. “E’ chiaro che i Giochi non possono disputarsi a luglio”, sentenzia il capo delegazione Ian Chesterman.
(ITALPRESS).
Anche il premier giapponese Abe apre al rinvio di Tokyo2020
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