“Purtroppo il nostro sport è diverso rispetto agli altri, perché abbiamo il cavallo atleta e non ci possiamo permettere di tirare già una saracinesca e chiudere il cancello. Il nostro movimento è in grande sofferenza, per questo ho chiesto al ministro Vincenzo Spadafora e al presidente del Coni Giovanni Malagò di valutare interventi specifici a sostegno di una realtà così peculiare”. Questo l’appello lanciato dal presidente della Federazione italiana sport equestri Marco Di Paola in una lettera inviata al ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora e al presidente del Coni Giovanni Malagò. L’emergenza coronarivus sta creando grandi problemi anche al mondo dell’equitazione. “Da presidente del movimento sono molto preoccupato sia a livello sportivo che per la sopravvivenza di enti no profit e operatori che si prodigano per promuovere l’attività – sottolinea Di Paola all’Italpress – Il nostro è uno sport particolare. Il cavallo va quotidianamente accudito, le spese correnti continuano e le entrate non ci sono: ecco perché siamo in grande sofferenza di fronte a misure e restrizioni peraltro necessarie e condivise, vista l’emergenza”.
Nel ringraziare il Governo per come sta gestendo l’emergenza, Di Paola lancia dunque un forte appello: “Le misure prese fin qui sono importanti e concrete – osserva il numero uno della Fise – Ragionando da presidente di federazione e da imprenditore, ci sarà ora tanto altro da fare per il sistema Paese, perché da questa vicenda usciremo tutti con profondi segni negativi. La mia preoccupazione si rivolge a chi vive dei proventi dell’attività sportiva e in questo momento non può generare entrate. Al riguardo voglio anche mandare un ringraziamento enorme a tutti gli sportivi che rappresento per la responsabilità e la dignità con cui stanno affrontando un momento complicatissimo: con grande impegno stanno facendo fronte per contribuire a vincere questa guerra contro un nemico vigliacco e subdolo”. Dal punto di vista sportivo l’emergenza sanitaria lascia sul tavolo tante incognite, a partire dall’organizzazione del concorso ippico di Piazza di Siena. “Stiamo facendo una riflessione seria, è inevitabile avere dei dubbi”, spiega Di Paola.
“A fine mese capiremo meglio l’andamento generale della situazione – prosegue il presidente della Fise parlando del concorso romano – Non è solo un problema di Piazza di Siena, ma anche e soprattutto della partecipazione mondiale al concorso”, previsto quest’anno per gli ultimi giorni di maggio. Sullo sfondo restano invece i Giochi Olimpici di Tokyo2020, anch’essi avvolti dai dubbi per l’emergenza coronavirus. “Credo che la situazione sia molto complessa e debba essere discussa dal nostro presidente Giovanni Malagò con il Comitato olimpico internazionale nelle sedi opportune – osserva Di Paola – A livello sportivo, gli sport equestri hanno chiuso il capitolo delle qualificazioni per le nazioni, ma sono ancora da assegnare alcuni posti individuali. Per altre federazioni la situazione è anche più complessa”. Per il Cio, dopo essersi confrontato con l’Associazione della Federazioni internazionali olimpiche estive e con i comitati olimpici nazionali, non sono necessarie al momento decisioni drastiche visto che mancano più di quattro mesi ai Giochi.
“Se dovessi rispondere di pancia, pensando alle sofferenze che stanno vivendo soprattutto i nostri circoli lombardi, mi verrebbe da dire che sarebbe il caso di valutare l’ipotesi di rinviare l’Olimpiade – ammette Di Paola – Ragionando a freddo, per quanto riguarda gli sport equestri i Giochi si potrebbero disputare se ci fosse una ripresa rapida dell’attività. Certo, se tecnicamente fosse possibile, la soluzione del rinvio sarebbe auspicabile, perché sono sicuro che vinceremo questa guerra ma ne usciremo tutti molto segnati e senza dubbio diversi”.
(ITALPRESS).