“In questo momento, visto le richieste che stiamo ricevendo, abbiamo chiesto ad AIFA di aiutarci a definire un protocollo per la migliore utilizzazione del farmaco per evitare da un lato che il farmaco non venga utilizzato correttamente, dall’altro per dare delle risposte migliori ai pazienti. L’esperienza di Napoli ci ha aiutato; questa sperimentazione deve nascere insieme ad AIFA. Il farmaco non aveva questa indicazione, è qualche cosa di nuovo, è una speranza in più e vediamo se l’esperienza confermerà l’efficacia di questo farmaco”. Lo ha detto in merito all’emergenza Coronavirus ai microfoni di “Tutto Esaurito”, su Radio 105, il presidente e amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco, in merito alla decisione di cedere gratuitamente il Tocilizumab, farmaco per l’artrite reumatoide che secondo l’esperienza del professor Ascierto dell’Istituto per i Tumori Pascale di Napoli è efficace in pazienti intubati.
“Dai risultati che abbiamo ottenuto e che ci vengono segnalati dai clinici che l’hanno utilizzato, il farmaco sembra funzionare, migliorare la capacità respiratoria – ha proseguito de Cicco -. Non è un vaccino, non è un antivirale, questo è un farmaco per altre indicazioni che però aiuta i pazienti che vengono intubati a migliorare la respirazione”.
“In collaborazione con la Protezione Civile, mettiamo a disposizione volontariamente i nostri dipendenti per tentare di dare una mano. In questo momento non vogliamo essere un carico per lo Stato con la parola cassa integrazione, abbiamo delle competenze tali per cui riteniamo di poter dare una mano da un punto di vista civile, ci mettiamo a disposizione della Protezione Civile”, ha aggiunto.
E a proposito della donazione di un milione di euro in dispositivi di protezione per medici e attrezzature per le terapie intensive, il presidente di Roche Farma ha commentato: “I
medici di medicina generale sono i primi interlocutori di tanti pazienti e hanno bisogno degli elementi fondamentali per proteggersi: guanti, mascherine, occhiali. Abbiamo ritenuto importante cercare di aiutare anche il medico di base. Per quanto riguarda le terapie intensive invece, si tratta dei caschi per potersi collegare con i tubi per poter respirare meglio”.
Alla domanda “Lei è fiducioso?”, Maurizio De Cicco ha risposto: “Sono speranzoso”.
(ITALPRESS).
Coronavirus, Roche cede gratis il farmaco che aiuta gli intubati
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