Centocinquantamila euro per effettuare il maggior numero di tamponi possibili tra i residenti di Vo’ Euganeo, il paese d’origine del primo paziente italiano morto a causa del Coronavirus. È il programma dell’Università di Padova, che, a partire da domani, coinvolgerà medici specializzandi e infermieri volontari della Croce Rossa.
Il cordone sanitario partirà domani per il paesino dei colli euganei e coinvolgerà tutti i residenti disponibili a farsi sottoporre al tampone. Chi risulterà positivo sarà costretto a una quarantena casalinga. Lo studio è stato presentato dal governatore del Veneto, Luca Zaia, dall’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e dal rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto.
Attualmente, a Vo’ ci sono 90 positivi (3% del totale); verrà verificato quanti di questi sono guariti. Padova è in grado di effettuare 1.500 tamponi al giorno.
“Sia ben chiaro, i cittadini di Vo’ non sono delle cavie. A loro totale e piena solidarietà. Vivono in questo cordone sanitario con un alto senso civico: oggi sono in ginocchio, non solo dal punto di vista economico. A mio avviso non ha più senso pensare per loro a un prolungamneto dell’isolamento: hanno fatto ormai i canonici 15 giorni. Garantiamo a loro un servizio importante e approfittiamo di ciò per fare test scintifici unici. E’ infatti un progetto unico, nato strada facendo. Con tutto il campionamento fatto Vo’ è l’unica zona così tanto ‘testata’ dal punto di visto scientifico ed è ben definita geograficamente”, ha spiegato Zaia in conferenza stampa.
Saranno gli scienziati del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova a realizzare il primo studio sul Coronavirus al mondo. Lo scopo è studiare la storia naturale del virus, definire al meglio le dinamiche di trasmissione e definire le classi di rischio stratificate per morbilità e mortalità.
Lo studio sarà effettuato sulla popolazione di Vo’ Euganeo: su base volontaria, la popolazione verrà sottoposta a un secondo giro di tamponi, i cui esiti verranno confrontati con quelli effettuati sugli stessi cittadini all’apparire della malattia. Da questo confronto gli scienziati padovani ritengono di poter trarre informazioni inedite e preziose per comprendere l’evoluzione dell’epidemiologia e mettere a disposizione delle autorità sanitarie strumenti fondamentali di controllo dell’epidemia.
(ITALPRESS).
Coronavirus, Zaia “A Vo’ importanti test scientifici”
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