Arriva in Calabria, dal prossimo 3 febbraio, “Operazione Risorgimento Digitale” di Tim. Il progetto si pone l’obiettivo di accelerare il processo di trasformazione digitale della Calabria, coinvolgendo sempre più cittadini a partecipare attivamente alla vita digitale. L’iniziativa, che toccherà le cinque province calabresi, è stata presentata presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. All’evento di lancio, moderato da Riccardo Luna, hanno partecipato Giulio Di Giacomo, responsabile Local Institutional Affairs di Tim, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e i rappresentanti di comuni e aziende del territorio.
“Abbiamo intenzione di toccare tutte le regioni e tutte le 107 province italiane”, ha spiegato Giulio Di Giacomo. “In ogni provincia – ha continuato – abbiamo selezionato un comune di piccole e medie dimensioni. Generalmente sono anche i più interessati, i più coinvolti per l’apprendimento di quelle forme di utilizzo degli strumenti digitali che sono spesso più diffusi all’interno delle grandi città. È un impegno per fornire a tutti, come Tim, quelle competenze di base che poi – ha aggiunto – possono essere trasferite a cascata in modo che ognuno possa beneficiare nella sua quotidianità attraverso l’utilizzo di smartphone, Internet, web e social”.
Per Di Giacomo, il progetto “abilita tutti a usufruire di quelle che sono le opportunità messe a disposizione dal grande mondo di Internet. È stato lanciato il 28 ottobre a Roma – ha sottolineato – e la prima tappa simbolica è stata Marsala. In Sicilia, che è stata la prima regione, abbiamo riscontrato un grande interesse, sia per i corsi che nelle piazze. È stata una bella esperienza e penso – ha detto – che nei prossimi mesi il progetto crescerà. La sua forza – ha precisato – consiste nella disseminazione sul territorio che produce benefici ulteriori col proseguire del tempo grazie al fatto che i formatori, a cascata, possono condividere le conoscenze sul territorio”.
In Calabria, la prima tappa sarà a Gioia Tauro (3 febbraio), per poi proseguire a Vibo Valentia (10 febbraio), Soverato (17 febbraio), Cotronei (24 febbraio) e Rende (2 marzo). Sarà una vera e propria “scuola mobile” che si fermerà in una piazza di ognuno di questi comuni per far conoscere ai cittadini il mondo digitale. A seguire, il progetto prevede anche una serie di sessioni formative, attraverso corsi in aula organizzati anche nelle scuole.
“Di settimana in settimana – ha spiegato il responsabile Local Institutional Affairs di Tim – toccheremo tutte le province della Calabria. Ci saranno dei corsi gratuiti, senza alcuna finalità commerciale ma solo per la condivisione dell’informazione per tutti i cittadini. In più – ha aggiunto – c’è l’azione formativa destinata ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, con contenuti diversi, più affini alle loro esigenze quotidiane”.
Secondo i dati dello studio sulla Trasformazione digitale dell’Italia realizzato dal Censis in collaborazione con il Centro Studi di Tim, i calabresi che utilizzano Internet sono un milione e 150 mila. Di questi, la metà ha tra i 35 e i 64 anni, mentre gli over 65 sono meno di 100 mila. Tra chi naviga sul web in Calabria, ci sono più uomini che donne mentre, tra le province, Cosenza ha il più alto numero di utenti (431 mila) e Reggio Calabria il miglior punteggio per la trasformazione digitale. La banda larga raggiunge il 99,7% della popolazione, mentre la banda ultralarga circa l’83%. Il 60% dei “non utenti”, ossia coloro che non utilizzano Internet, ritengono di “non saperlo usare”. Secondo la ricerca, poi, il 62% dei calabresi usa internet, soltanto il 14,3% le carte d’identità elettroniche, mentre l’home banking è al 36%.
Per il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, “il nome ‘risorgimento digitale’ richiama una fase importante nella storia del nostro Paese: ci invita a pensare che una comunità digitale si può fare se viene pienamente garantito l’accesso all’infrastruttura. È un importante tema da trattare – ha aggiunto -, soprattutto a Reggio Calabria, dove c’è un’incidenza di giovanissimi che devono essere educati a utilizzare Internet e i social network nel migliore dei modi, per conoscere e informarsi e non per attaccare o insultare. Bisogna garantire l’accesso a quelle fasce di età di ‘non nativi digitali’ e che per difficoltà o, a volte, per solitudine non riescono a utilizzare Internet. È questa la sfida da qui ai prossimi anni: affrontare il tema del digitale sotto un profilo strettamente culturale ed educativo”.
Nel corso dell’evento, i rappresentanti dei comuni calabresi interessati hanno evidenziato l’importanza di un “progetto ambizioso” che coinvolge anche le amministrazioni, soprattutto nei rapporti con i cittadini e per un corretto utilizzo della rete.
(ITALPRESS).