ROMA (ITALPRESS) – “Quando Craxi andò ad Hammamet non aveva nessun mandato di cattura, era ancora un uomo libero: entrò col suo passaporto e poi lo restituì perché i magistrati glielo chiesero. Tecnicamente in quel momento era un esule più che un latitante”. A parlare dell’ex presidente del Consiglio e segretario del Partito Socialista Bettino Craxi, nei giorni in cui si celebra il ventennale della sua scomparsa, è Marcello Sorgi, autore del libro, edito da Einaudi, “Presunto colpevole. Gli ultimi giorni di Craxi”. “La parte giudiziaria della storia è acclarata, subì due condanne per corruzione e aveva due processi importanti che si interruppero per la sua fine – spiega il 64enne giornalista e scrittore palermitano in un forum nella sede romana dell’ITALPRESS – Quello di cui si sta discutendo in questi giorni è se fu giusto o no archiviare Craxi come un ladro e basta o se invece non sia più giusto riconoscere che fu un grande leader politico, che fu presidente del Consiglio per quattro anni dell’Italia e che la rappresentò degnamente all’estero, e che propose delle riforme alcune delle quali, se attuate, avrebbero migliorato il nostro Paese. Queste cose, nel decennale della morte di Craxi, furono dette tutte, ma allora l’appello del presidente Napolitano cadde nel vuoto. Adesso mi pare ci sia un clima diverso”. A contribuire al dibattito attorno alla figura di Craxi è anche l’uscita al cinema di “Hammamet”: “E’ un bellissimo film, ha avuto lo scopo di innescare questa ondata di curiosità e commozione per il caso Craxi. Il mio libro parte dalla domanda: perché non fu possibile costruire un corridoio umanitario per riportare in Italia un uomo malatissimo che stava per morire? Lo si è fatto, in alcuni casi, anche per dei criminali di guerra”.
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SORGI RACCONTA CRAXI NEL SUO ULTIMO LIBRO “IL CLIMA È CAMBIATO”
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