Mutuo a tasso fisso o variabile, pro e contro: mettiamo al confronto gli svantaggi e i vantaggi del mutuo a tasso fisso e del mutuo con tasso variabile.
In un periodo di crisi economica come quello attuale la scelta del mutuo più conveniente risulta davvero fondamentale per ammortizzare le spese. In questo articolo scoprirete quali sono le differenze tra mutuo a tasso fisso e variabile e qual’è l’opzione più più vicina alle vostre esigenze. Utilizzeremo un linguaggio molto semplice in modo che anche chi non ha grande dimestichezza con l’economia possa finalmente comprendere quali sono le differenze tra mutuo a tasso fisso o variabile.
Meglio un mutuo a tasso fisso o variabile: contesto di riferimento
Vi sono vari punti da prendere in considerazione per valutare se è meglio scegliere un mutuo a tasso fisso rispetto ad uno a tasso variabile. Innanzitutto occorre comprendere quella che è la situazione macroeconomica nella quale stiamo vivendo.
L’Europa infatti (e con essa anche l’Italia,) vivono un periodo di forte deflazione. Ma cosa significa? In pratica i prezzi di beni e servizi calano a causa delle poche vendite. Penserete: “fin qui tutto ok, prezzi più bassi per tutti!”, in realtà di convenienza ce n’è ben poca poiché contemporaneamente, sempre a causa della deflazione, il valore reale dei debiti aumenta. Il mutuo è da considerare in quanto debito e proprio per questo motivo è importante ponderare bene la scelta del tipo di prestito.
Mutuo a tasso fisso o variabile: convenienza
Purtroppo, chi decide di richiedere un mutuo, indipendentemente dalla tipologia del tasso (fisso o variabile) non può influenzare i fenomeni macroeconomici del contesto esterno.
Proprio per questo è opportuno prendere in considerazione i cosiddetti indici degli interessi interbancari. A seconda del tipo di mutuo infatti sono presi in entrano in gioco differenti indici. Nel corso dei prossimi paragrafi scoprirete tutte le differenze tra mutuo a tasso fisso e variabile.
Come scegliere un mutuo
Scegliere il mutuo più adatto alle proprie esigenze non è mai semplice. Bisognerebbe affidarsi ad un Istituto (bancario o finanziario) di fiducia per riuscire ad optare per la scelta migliore. Non sempre però si hanno a disposizione conoscenze del genere. Le figure professionali che lavorano in questo ambito infatti possono apparire ambigue o omettere dati significativi quando si parla di mutui a tasso fisso o variabile. proprio per questo motivo è buona abitudine informarsi e comparare le varie proposte di mutuo.
Meglio mutuo a tasso fisso o variabile differenze
Indicare in maniera diretta quali sono i tassi più convenienti per un mutuo non è così semplice. Come anticipato vi sono infatti una serie di fattori che influenzano notevolmente l’operazione finanziaria. In questo articolo cercheremo di fornirvi le informazioni per imparare a distinguere e soprattutto a scegliere tra un mutuo a tasso fisso o variabile.
Mutuo a tasso fisso: pro e contro
I mutui a tasso fisso sono legati agli indici Eurirs. L’Eurirs è direttamente proporzionale alla tendenza del Bund tedesco. Se sale l’andamento del Bund sale contemporaneamente quello dell’Eurirs, e viceversa (se scende il Bund scende anche l’Eurirs).
In questo periodo la tendenza del Bund tedesco è al minimo storico, ragion per cui i tassi fissi risultano alquanto convenienti.
Tuttavia è bene ricordare che, nel momento in cui si opta per un mutuo a tasso fisso questi rimarrà invariato fino all’estinzione (anche se il mercato offre soluzioni più vantaggiose).
In sostanza: ammesso e non concesso che gli indici Eurirs si abbassino, il contribuente non potrà godere dei ribassi.
Mutuo a tasso variabile: vantaggi e svantaggi
I mutui a tasso variabile invece sono correlati agli indici interbancari Euribor. In questo caso i tassi subiscono variazioni continue, di mese in mese. Per riuscire a verificare la tendenza degli indici dell’Euribor molto utile può essere prendere visione dell’andamento dei tassi sui depositi (un interesse fornito dalla Banca Centrale Europea alle banche per ottenere i depositi di liquidi in eccesso). In questo momento storico, e probabilmente anche nel medio termine, questo interesse è negativo.
Consiglio tasso fisso e variabile: quale scegliere
Ricapitolando: un mutuo a tasso variabile è strettamente correlato alle oscillazioni dell’Euribor. Le rate del mutuo di chi opta per un tasso variabile possono subire modifiche a seconda dell’andamento del mercato finanziario. Dunque, anche se, com’è stato registrato nell’ultimo periodo, gli indici dei tassi variabili sono più bassi, ciò non toglie che negli anni successivi è possibile che la situazione finanziaria subisca un andamento più negativo con conseguenze dirette sulle rate del mutuo.
Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso invece, questi sono direttamente collegati agli indici dell’ Eurirs che nell’ultimo periodo risultano alquanto convenienti.
A un occhio inesperto, entrambi i finanziamenti potrebbero apparire appetibili. In realtà è sempre bene tenere a mente che a differenza dei mutui a tasso variabile, quelli a tasso fisso rimangono pressoché invariati durante tutto il corso del finanziamento. Ciò significa che le condizioni stabilite (e gli importi delle rate) saranno le medesime per tutta la durata del mutuo.
I mutui a tasso variabile invece possono subire enormi variazioni in base all’andamento del mercato. Ciò non toglie che chi oggi stipula un contratto per un mutuo a tasso fisso, potrebbe pentirsene nel lungo termine. In futuro infatti potrebbe accadere che il mutuo, pur mantenendo le medesime condizioni, risulti meno vantaggioso rispetto a finanziamenti forniti da altre banche.
Rinegoziazione mutuo tasso fisso
Vi ricordiamo inoltre che, ove previsto dal contratto, è comunque possibile rinegoziare le condizioni del mutuo a tasso fisso.
Ove non fosse possibile la rinegoziazione del mutuo è sempre e comunque possibile procedere con la surroga del mutuo, ovvero spostare il finanziamento da una banca all’altra, che concede tassi più agevolati.
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