Sempre più persone scelgono di perfezionare la propria formazione attraverso la frequenza di una università all’estero per italiani.
Ma cosa bisogna sapere prima di partire?
Di seguito abbiamo riepilogato alcuni spunti che ti consigliamo di leggere con attenzione prima di fare la tua prossima scelta!
Dove andare?
La prima cosa da decidere è, evidentemente, la destinazione. Rimanere in Europa è la scelta più semplice e conveniente, visto e considerato che saresti vicino a casa, andresti a finire in un territorio che generalmente ha delle maggiori affinità culturali e valutato che l’Unione Europea riconosce precisi diritti alle persone, che invece potresti non trovare altrove.
Naturalmente, questo non significa che tu non debba considerare altresì la possibilità di finire un po’ più lontano, valutata la bontà delle Università americane e asiatiche di primissimo livello globale.
I costi
Un altro elemento che è naturalmente bene considerare è legato ai costi. In alcuni Paesi le tasse sono piuttosto elevate, soprattutto per quanto attiene le migliori università (inglesi, su tutte). Fuori dall’Europa è spesso peggio: negli Stati Uniti i costi salgono notevolmente, fino a superare facilmente i 20 – 30 mila euro annui. Lo stesso dicasi per l’Australia e… ci stiamo limitando alle sole tasse!
A questo costo dovrai infatti aggiungere le spese per l’alloggio, il vitto, i trasporti e un po’ di divertimento. Insomma, studiare è un investimento, soprattutto se deciderai di farlo all’estero.
La lingua
Quando si valuta la possibilità di frequentare un’università all’estero per italiani, non si può non tenere in considerazione che la scelta della destinazione dipende anche dalle proprie competenze linguistiche.
È generalmente più facile andare a studiare dove si parla inglese (come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti), o magari il francese o lo spagnolo. In ogni caso, è bene andare dove si ha una discreta padronanza della lingua, a meno che non si voglia allungare il proprio corso di studi, organizzando magari un primo anno per la conoscenza perfetta della lingua locale, e iniziando a studiare all’università dal secondo anno.
Le opportunità professionali
Uno degli aspetti più interessanti e appaganti di chi vuole frequentare un’università all’estero per italiano è dato dalle opportunità professionali che è possibile ottenere.
Di norma, chi frequenta un’università all’estero ed effettua così un’esperienza di vita al di fuori dei confini nazionali, viene visto “meglio” dai datori di lavoro, considerato che si immagina che si abbia una buona dimestichezza con una lingua straniera, si sia compiuta un’esperienza formativa particolarmente qualificante e si abbiano delle doti di intraprendenza, determinazione e tenacia non certo comuni.
Evidentemente, non è sempre così. Molto dipende infatti dall’università che si è scelto di frequentare, da come è stato composto il proprio percorso di studi e da tanti altri elementi che ci impediscono di poter compiere delle eccessive generalizzazioni.
In linea di massima, la scelta di andare a frequentare un’università all’estero è però una scelta molto difficile, che deve essere assunta con la massima consapevolezza, nella considerazione ulteriore che, molto spesso, è una strada a senso (quasi) unico.
A volte, infatti, la frequenza di un’università all’estero pone le basi per poter trovare un lavoro nel territorio di destinazione, e dunque costruirsi una vita al di fuori del Paese d’origine. Si tratta dunque di una scelta da compiere con una visione molto più estesa, nella considerazione principale che, in ogni caso, sarà pur sempre possibile tornare in Italia, e completare nel nostro territorio il percorso di studi che ha avuto altresì un’esperienza formativa internazionale.
Per maggiori informazioni consigliamo tutti coloro i quali fossero interessati a consultare anche la propria università locale, dove sarà possibile verificare l’esistenza di eventuali partnership con atenei esteri.