Parlano i provider protagonisti del welfare aziendale. Intervista a Andrea Verani Masin, Direttore Commerciale di DoubleYou, uno dei “pionieri” del welfare aziendale, dal 2017 società partecipata dal Gruppo Zucchetti.
Il welfare aziendale negli ultimi anni: il mercato di chi fornisce servizi di welfare come sta cambiando e come cambierà?
In questi ultimi anni il mercato del welfare aziendale è stato travolto da diversi cambiamenti, soprattutto in ambito normativo. La diffusione del welfare aziendale è stata infatti incentivata da una serie di interventi legislativi che ne hanno reso vantaggioso l’utilizzo sia per le aziende, che per i lavoratori. Questo emerge anche da diverse analisi di settore quali ad esempio l’ultimo rapporto pubblicato dall’Osservatorio Welfare di Assolombarda con il quale collaboriamo: dall’esame degli accordi stipulati nei primi 6 mesi di ogni anno, la quota di accordi con contenuti di welfare nel 2019 balza al 76,2% dal 58,8% del periodo precedente. Alla spinta normativa è seguita la necessità di lavorare anche su un altro driver quello tecnologico e di prodotto. In questo senso la tecnologia è stata di grosso aiuto, e ci ha permesso di perseguire la nostra mission che prevede la creazione del più ampio ecosistema di servizi di welfare aziendale in Italia. Oggi le nostre soluzioni permettono infatti: ai dipendenti, di disporre di una piattaforma user-friendly, accessibile da ogni device e che dispone di un ampio catalogo grazie anche alle integrazioni con circuiti esterni attivi nel settore della salute e del tempo libero; all’azienda cliente, di disporre di una dashboard che consente un monitoraggio puntuale del piano nonché la possibilità di disporre di modifiche dello stesso nel rispetto della normativa vigente; al fornitore di beni e servizi di dotarsi di un canale di business efficace e redditizio, con processi di vendita strutturati e automatizzati; ai partner distributori delle nostre soluzioni, di esplorare nuovi orizzonti di mercato, interpretando il welfare come elemento di arricchimento e valorizzazione della propria proposizione commerciale.
Pensate ci sia bisogno di un intervento normativo che possa favorire lo sviluppo del welfare aziendale?
L’aspetto normativo è un volano fondamentale e in questi anni si è fatto molto in tal senso. Pensiamo alla possibilità di convertire in beni e servizi i premi di risultato e l’ampliamento dei servizi fruibili come il rimborso delle spese per il trasporto pubblico. Questi interventi hanno creato una diffusione di simili soluzioni anche all’interno delle PMI e più in generale ha diffuso la cultura del welfare aziendale all’interno delle aziende in maniera più trasversale. Oltre ai benefici diretti dell’applicazione della norma sono conseguiti quelli indiretti quali l’introduzione del welfare contrattuale: con il rinnovo dei contratti nazionali di categoria si è introdotto per alcuni settori l’obbligo da parte delle imprese di erogare una somma in beni e servizi di Welfare Aziendale. Si parla di piccoli importi e non tutti i contratti ad oggi lo hanno ancora recepito ma la direzione è stata data. Ovviamente lato normativo si può ancora fare molto. Il parco di servizi può essere ulteriormente ampliato, si possono creare nuovi incentivi per far sì che le aziende spingano in questa direzione, più in generale si può proseguire nel fare chiarezza normativa su diversi aspetti e mettere nelle condizioni le aziende (e direttamente noi provider di servizio) di poter erogare al meglio i servizi.
Il mercato del welfare aziendale si allarga, come vi collocate in questo orizzonte, che ruolo avete e intendete avere in futuro?
DoubleYou è una società del gruppo Zucchetti. Questo ci ha permesso di posizionarci in maniera vincente sul mercato del welfare aziendale in quanto, insieme a Zucchetti, abbiamo deciso di investire le nostre risorse per offrire alle aziende una piattaforma welfare integrata con i sistemi di gestione delle Risorse Umane. È per noi fondamentale, infatti, far sì che la gestione del welfare sia fluida e agevole dall’inizio alla fine e che avvenga tutto sulla stessa soluzione tecnologica, dall’invio delle anagrafiche e degli importi welfare fino alle voci del cedolino paga che chiudono il processo. L’aspetto tecnologico dell’integrazione è quindi importante per rendere più semplice il processo e per non andare a gravare sull’HR con attività operative inerenti alla gestione dei piani welfare.
Piattaforme e consulenza: l’offerta di servizi e piani di welfare come si sta sviluppando?
Oggi un’azienda ha diverse possibilità per sostenere finanziariamente un piano welfare. Uno di questi, mediante accordo sindacale, permette all’azienda di dare la possibilità al lavoratore di convertire il proprio premio di risultato da cash a servizi welfare. Per chi non ha un premio di risultato il welfare può essere introdotto come on top, anche in logica premiale. La scelta di come procedere può dipendere da diversi fattori ma alla base c’è sempre un vantaggio fiscale reciproco per il dipendente (mancata tassazione e contribuzione) e per il datore di lavoro (agevolazione contributiva oltre alla possibilità di dedurre il costo dal reddito d’impresa) che rende questi progetti win-win. Il nostro ruolo quindi è duplice. Aiutare le aziende ad individuare lo scenario migliore per introdurre un piano analizzando nel dettaglio costi e benefici unitamente a quello di offrire una soluzione che garantisca al dipendente massima spendibilità al fine di incentivarne l’utilizzo (e la conversione in caso di pdr, se presente).
Le vostre aziende clienti che tipo di domanda di servizio vi richiedono? In base a che cosa vi scelgono come fornitori?
Le nostre aziende clienti richiedono sempre più spesso un servizio personalizzato in grado di rispecchiare le esigenze dell’impresa e i bisogni dei dipendenti e che garantisca qualità e rispetto della norma. A questo scopo abbiamo inserito ad esempio il buono welfare on demand che permette al dipendente di fruire di strutture sportive, culturali e formative vicino casa e da lui promosse. In questo modo cerchiamo di soddisfare tutte le esigenze dei lavoratori e di rendere il servizio estremamente fruibile ma rispettando i requisiti previsti dalla norma. Per agevolare il lavoratore nella ricerca delle strutture convenzionate più vicine a lui, abbiamo ideato e recentemente aggiornato una mappa dove è sufficiente inserire l’indirizzo per vedere tutte le strutture disponibili e salva la possibilità di introdurne di nuove su richiesta.
Che ruolo ha l’associazione AIWA nello sviluppo e nel consolidamento di questo mercato?
Lo scopo principale di AIWA è quello di diffondere la cultura del welfare aziendale ed informare per far comprendere alle aziende e a tutti gli altri soggetti interessati che “fare welfare” vuol dire maggiore produttività per le imprese e maggiore soddisfazione del lavoratore. AIWA associa i principali operatori del mercato e si erge a loro portavoce fungendo da interlocutore privilegiato di istituzioni, politica e parti sociali per l’individuazione delle soluzioni legislative, amministrative e contrattuali favorevoli alla maturazione condivisa delle politiche di welfare attivabili in ogni luogo di lavoro.
Vi chiediamo di fornirci dei numeri utili di bilancio, dipendenti, numeri e tipologia dei clienti (piccole e/o grandi imprese), presenza sul territorio…
Una stima dei ricavi 2019 superiore ai 5,5 mio€ (dato 2018 3,9 mio€). Oltre 1.200 aziende utilizzano le nostre soluzioni per gestire il piano di welfare, circa un 75% sono PMI (fino a 250 dip), 25% grandi imprese. In generale la forbice è molto ampia in quanto andiamo da multinazionali con decine di migliaia di dipendenti a microimprese che possono contare anche poche unità. Per quanto riguarda i settori registriamo una presenza sostanzialmente trasversale, naturalmente i contratti nazionali che hanno introdotto il welfare obbligatorio (in primis il ccnl metalmeccanico) hanno dato una spinta a questi specifici settori. Ad oggi la nostra struttura conta 45 dipendenti ma siamo in continua crescita. Abbiamo circa 200.000 utenti registrati in piattaforma per oltre 100 mio€ di credito welfare gestito. Il nostro network di fornitori conta più di 40.000 punti di spendibilità per un totale di oltre 120.000 servizi acquistabili.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT).