“Il distretto digitale della cultura campana è qualcosa di nuovo: mettiamo sulla piattaforma digitale tutto il patrimonio culturale della Regione, ovvero gli archivi, le biblioteche, il teatro e la musica. Le giovani generazioni potranno fruire contemporaneamente di tutto questo patrimonio. Abbiamo concluso gli Stati generali della cultura in Campania con tre parole d’ordine: valorizzare il passato, consolidare il presente con le iniziative culturali che sono in campo, reinventare il futuro, per creare qualcosa di nuovo”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della presentazione del progetto di ricerca su Marcello Rumma, “Amalfi e oltre”, primo step dell’Archivio Digitale dell’arte in Campania, presso Palazzo Santa Lucia. Presenti, tra gli altri, Lia Rumma, i sindaci di Salerno, Vincenzo Napoli, e di Amalfi, Daniele Milano, la presidente Fondazione Donnaregina, Laura Valente, il direttore artistico del Madre, Andrea Viliani, e il presidente Scabec, Antonio Bottiglieri.
“Questa iniziativa di digitalizzazione sull’arte contemporanea -riprende De Luca – è legata oggi alla figura di Marcello Rumma che ha introdotto la riflessione sull’arte povera nel nostro paese e ha prodotto nei lontani anni ’60 iniziative ad Amalfi che hanno lasciato una traccia nell’organizzazione culturale. Un intellettuale che ha introdotto la valorizzazione degli spazi urbani per le opere d’arte, l’interazione fra il fruitore dell’opera d’arte e l’artista. Suggestioni che rilanciamo nell’ambito del progetto di archivio digitale della regione”.
“Si tratta – spiega Laura Valente – della prima tappa della digitalizzazione del progetto Madre Scienza 2.0 che inaugura il capitolo per gli archivi del contemporaneo. Fino all’anno scorso il Madre non aveva un archivio, dopo 15 anni di esistenza ci sarà un capitolo dedicato proprio alla digitalizzazione dell’archivio del Madre che per noi è una scoperta di ciò che abbiamo o di cose che pensavamo di non avere, di una storia che viene continuamente ritrovata”.
“Questo ci ha permesso di essere capofila sempre all’interno del progetto di tutta una serie di archivi ritrovati, grazie all’azione sinergica e integrata dei nostri ricercatori. Una cosa che ci riempie anche di orgoglio, perché il museo oggi non deve essere solo il luogo dell’esposizione, ma quello dove convergono i pensieri”, prosegue la Valente.
“È un grande progetto – dichiara Andrea Viliani – che pone al centro la memoria che è affidata al nostro archivio, attraverso un percorso di studio e di digitalizzazione. Memoria significa una cosa che affidiamo ad un documento, che ci parla del passato, ma in questo progetto di digitalizzazione degli archivi e dell’arte contemporanea la regione ha voluto porre al centro la questione della attualità e della permanenza di questa memoria. Digitalizzare il documento significa studiarlo e compararlo”.
“Rumma – afferma Vincenzo Napoli – rappresenta una cospicua parte della nostra storia culturale che ha avuto una capacità di diffondersi a livello internazionale. Ci saranno grandi suggestioni: sarà un grande momento culturale”.
“Sarà un cantiere di emozioni, della mostra Amalfi ’68 si parla ancora oggi. Sta per nascere qualcosa di magico”, chiosa Daniele Milano.
L’evento prevede tre sezioni che ripercorrono i luoghi della vicenda artistica di Rumma: a Salerno, il 12 e 13 dicembre, nel salone dei marmi del Palazzo di Città, ci sarà il convegno scientifico “Progettare la memoria”, realizzato dalla Scabec, in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno; a Napoli, il Madre, il museo d’arte contemporanea Donnaregina della Regione Campania, ospiterà la retrospettiva “I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”, dal 15 dicembre al 13 aprile 2020; ad Amalfi, agli Arsenali della Repubblica marinara, dal 26 marzo 2020, saranno in scena i progetti espositivi di due grandi protagonisti dell’arte contemporanea, il sudafricano William Kentridge e l’egiziano Wael Shawky.
(ITALPRESS).
DE LUCA “DIGITALIZZAZIONE ARCHIVI DEDICATA A RUMMA”
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