1.369.000 euro impegnati in oltre 40 progetti di scambio, volontariato e formazione degli Youth Workers, più di 1.500 partecipanti impegnati in progetti di inclusione, dialogo interculturale e religioso, cooperazione internazionale, cittadinanza attiva e democrazia, immigrazione, pari opportunità e uguaglianza di genere; 129 partenariati, 70 associazioni dell’area del Mediterraneo accreditate (Tunisia, Giordania, Libano, Palestina, Israele, Egitto e Marocco): con questi numeri l’Agenzia Nazionale per i Giovani, parteciperà, il prossimo ottobre, al meeting delle Agenzie Nazionali Gioventù di Erasmus+ con l’obiettivo di capire come, il Programma Europeo Erasmus+, possa supportare l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati delle aree del Nord Africa e della zona del Mediterraneo.
L’Agenzia Nazionale per i Giovani “ha da sempre favorito il processo di empowerment delle organizzazioni giovanili dell’area mediterranea e nel corso del 2014 e 2015 lo ha fatto anche supportando le stesse nella realizzazione di progetti di Servizio Volontario Europeo con l’obiettivo di coinvolgere i giovani in attività di promozione della solidarietà e di diffusione dei valori che aiutano a sviluppare la coesione nell’ambito di società sempre più frammentate – spiega l’Ang in una nota -. Infatti l’Agenzia, dal 2014, è tra le 5 Agenzie nazionali del programma Erasmus+ che ha avviato il processo di accreditamento dei Paesi dell’Area del Mediterraneo (EuroMed)”.
“E’ nostro dovere, oggi più che mai, promuovere tra le nuove generazioni i valori della tolleranza, dell’accoglienza e della solidarietà, fornendo esempi e strumenti concreti. Al tempo stesso dobbiamo restituire all’Europa il ruolo di guida e maestra nella definizione di un mondo basato sui principi dell’integrazione e della libertà – dichiara Giacomo D’Arrigo, direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – Attraverso le attività che l’Agenzia promuove (dagli scambi culturali al servizio volontario europeo, passando per specifiche attività di formazione) possiamo dare un contributo concreto per allontanare divergenze culturali e superare i conflitti. Continueremo quindi a lavorare affinché l’istruzione, la formazione e l’educazione non formale siano sempre più strumento fondamentale per la costruzione di un futuro di pace e coabitazione globale”.
(ITALPRESS).