“Eliminare le diseguaglianze territoriali e costruire un percorso condiviso”. Questi gli obiettivi individuati dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, in apertura dell’incontro della Rete per la protezione e l’inclusione sociale in cui è stato illustrato, per la consultazione, il “Piano per la Non Autosufficienza 2019/2021” alle parti sociali e alle organizzazioni del Terzo Settore, rappresentative in particolare delle persone con disabilità. Alla riunione della Rete, che si è svolta nel salone D’Antona della sede di Via Flavia del dicastero, hanno preso parte gli assessori competenti per le politiche sociali delle Regioni e dei Comuni, oltre a rappresentanti del ministero della Salute.
Il Piano è anche un’occasione per fare il punto sul Fondo per le Non Autosufficienze FNA, a circa 13 anni dalla sua istituzione, avvenuta con la Legge finanziaria per il 2007. Dalla dotazione iniziale – 100 milioni di euro per l’anno 2007 – il Fondo è via via cresciuto fino a oltre 573 milioni di euro nel 2019, di cui 550 strutturali. Proprio la strutturalità delle risorse permette oggi, con gli interventi previsti nel Piano, la possibilità di avviare un percorso volto a “garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti”, che era la filosofia originaria del Fondo.
Nell’imminenza del decreto di riparto, che adotterà il Piano, il Ministero ha voluto riunire i protagonisti del settore e offrire per la prima volta una analisi dettagliata della platea dei beneficiari e degli interventi finanziati a valere sul Fondo nei territori, da utilizzare come punto di partenza per l’affermazione di politiche dalle caratteristiche omogenee in tutto il Paese. In particolare, all’interno del sistema dei servizi dovrà essere garantito, in particolare alle persone con disabilità gravissima, un assegno di cura e per l’autonomia che permetta di intensificare sensibilmente i sostegni di cui tali persone necessitano. E dovrà affermarsi un modello unitario di riconoscimento delle persone che esprimono maggiori bisogni.
Pur nei rispettivi punti di vista, i partecipanti all’incontro hanno unanimemente riconosciuto quanto il Piano costituisca un primo passaggio fondamentale per garantire politiche sociali per le persone non autosufficienti più adeguate e inclusive e quanto l’appuntamento di oggi sia importante per puntare alla riduzione delle diseguaglianze territoriali e a una metodologia pienamente condivisa. Inoltre, è stato riconosciuto come il Piano 2019/2021 sia un indispensabile punto di partenza.
Nelle sue conclusioni, il ministro Catalfo ha preso atto delle posizioni e delle istanze emerse durante l’incontro e ha ricordato, ancora una volta, quanto il tema della non autosufficienza sia alla massima attenzione del Governo, anche con il coinvolgimento del premier Conte.
Ma, soprattutto, la titolare del dicastero ha ricordato l’importanza della condivisione tra tutti i soggetti coinvolti per arrivare a soluzioni concrete per quelle numerose famiglie “che entrano in un particolare percorso di vita, un percorso nel quale ritengo che la presenza dello Stato sia necessaria”.
(ITALPRESS).