SCUSE ATALANTA MA C’È IL RISCHIO STANGATA

Supplemento di indagine a cura della procura federale. E’ quanto ha disposto il Giudice sportivo della serie A Gerardo Mastrandrea a seguito dei cori discriminatori contro Dalbert ieri a Parma, durante Atalanta-Fiorentina. Una decisione quasi annunciata, “al fine di acquisire ogni elemento utile, anche mediante la testimonianza dello stesso calciatore, circa l’effettiva entità, dimensione e provenienza dei cori in oggetto”. La società orobica, intanto, ha preso posizione dissociandosi “da ogni forma di discriminazione che possa essere avvenuta. Atalanta, con il proprio pubblico ed i propri tifosi, è e sarà sempre portavoce di valori di solidarietà ed uguaglianza. La stupidità di pochi va combattuta insieme e crediamo che non ha né colori né maglie. Va isolata”. Ai tifosi nerazzurri ha lanciato un duro messaggio il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (“siete ospiti in casa d’altri, ma anziché tifare con rispetto sporcate la città con i vostri cori razzisti. Vergogna”) mentre da più parti si plaude alla scelta di Orsato di interrompere, anche se per pochi minuti, la gara: “E’ un passo in avanti, altri ce ne saranno e bisogna seguire questa linea – l’apprezzamento di Carlo Ancelotti – Bisogna essere più duri nell’applicazione di norme che ci sono”.

“Non si vuole imparare. Queste persone qua lo faranno sempre. Dobbiamo continuare a lavorare perché non accada più”. Queste le parole del ct della Nazionale Roberto Mancini. “Io non credo che l’Italia sia un Paese razzista – ha aggiunto -, sono più le persone per bene che quelle che non lo sono. Poi gli stupidi ci sono, forse in Italia oggi ce ne sono un po’ di più. Ma gli stupidi ci sono anche in Inghilterra e in Francia. Le persone che pensano poco sono ovunque. E’ già successo un paio di volte, noi dobbiamo fare il possibile per emarginare queste persone finché non la piantano”.

“Quello che è successo anche ieri in Italia è inaccettabile. Dobbiamo dire no al razzismo. Dobbiamo dire no al razzismo nel calcio e nella società in nessuno firma. Dobbiamo toglierlo di mezzo in Italia e nel resto del mondo: fuori dal calcio e dalla società”. Lo ha detto il presidente della Fifa Gianni Infantino nel corso dei Best Fifa Awards 2019.

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