Nel 2018 il Pil ai prezzi di mercato è pari a 1.765.421 milioni, con un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Il Pil in volume è aumentato dello 0,8%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile. Così l’Istat che ha diffuso la revisione generale quinquennale dei conti economici nazionali. La crescita del Pil è stata accompagnata da un incremento del 3% in volume delle importazioni di beni e servizi; nel complesso, le risorse disponibili sono cresciute dell’1,3%. Dal lato degli impieghi si registrano aumenti dello 0,7% per i consumi finali nazionali, del 3,2% per gli investimenti fissi lordi e dell’1,8% per le esportazioni di beni e servizi. Nel 2018 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti è aumentata, in volume, dello 0,8%. Nell’ambito dei consumi finali interni, sia la componente dei servizi sia quella dei beni sono cresciute dello 0,9%; gli incrementi maggiori hanno riguardato la spesa per istruzione (+4,6%), vestiario e calzature (+2,3%), mobili, elettrodomestici e manutenzioni della casa (+2,0%), servizi ricreativi e culturali (+2,0%); in flessione risultano la spesa per bevande alcoliche, tabacchi e narcotici (-0,5%) e quella per i servizi sanitari (-0,3%).
Gli investimenti fissi lordi segnano un aumento, in volume, del 3,2%. La componente dei mezzi di trasporto è cresciuta dell’8,8%, quella delle macchine e attrezzature del 3,0%, quella dei prodotti della proprietà intellettuale dell’1,8% e quella delle costruzioni del 2,9%. In termini di contributi alla crescita del Pil la domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un apporto positivo di 1,1 punti percentuali (di cui 0,5 punti attribuibili ai consumi finali nazionali e 0,6 punti agli investimenti fissi lordi e oggetti di valore), la componente estera ha contribuito negativamente per 0,3 punti, mentre le scorte hanno sottratto 0,1 punti percentuali.