MILANO-CORTINA, 7 MILIONI PER LA SICUREZZA

Mancano ancora sette anni, ma le istituzioni chiamate ad organizzare i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, già si interrogano su quelle che potrebbero essere le criticità e i punti di forza di un evento di tale portata. A cominciare dalla questione sicurezza, che è stata trattata in mattinata in apposito Forum organizzato dall’Associazione consiglieri regionali della Lombardia al Pirellone, che ha visto riunirsi attorno ad un tavolo rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze ordine per tracciare una sorta di road map in vista dei prossimi anni. “La vera peculiarità di queste Olimpiadi sarà il territorio molto ampio su cui si svilupperanno. Studieremo nuovi modelli che partiranno da questo presupposto – ha spiegato il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Alessandro Fermi – Milano e Cortina sono territori molto vasti, in cui ci sono più punti di attenzione e criticità da monitorare, però abbiamo sempre lavorato molto bene in passato, poi le nostre forze dell’ordine e la nostra intelligence sono tra le migliori del mondo e questo ci fa ben sperare”.
Tra i modelli ai quali bisognerà ispirarsi nell’organizzazione della sicurezza dei Giochi del 2026, ci sono le Olimpiadi Invernali di Torino e soprattutto l’Esposizione Universale di Milano del 2015. “Expo è sicuramente uno dei nostri benchmark di riferimento, ma non solo perché il mondo è cambiato e con esso anche tutte le strategie per la sicurezza integrata – ha spiegato il vice sindaco di Milano Anna Scavuzzo – L’esperienza di Expo però ci dice che  eventi che coinvolgono un territorio così vasto e hanno un tasso di attenzione molto alto, hanno bisogno di tavoli integrati e l’alleanza è lo strumento con il quale dobbiamo affrontare situazioni così complesse”. Parte dall’esperienza di Expo per cercare di capire quali saranno le spese necessarie alla sicurezza, anche l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Riccardo De Corato: “Ancora non abbiamo quantificato una spesa per la gestione, ma guardando i dati del passato e prendendo spunto da Expo 2015, la cifra non potrà essere inferiore ai 6-7 milioni di euro. Oltre a pensare alle risorse però, bisognerà lavorare al più presto nella valutazione dei rischi, studiare una strategia di pianificazione e creare una struttura organizzativa”.

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