AGNELLI RESTA ALLA GUIDA DELL’ECA, ZHANG NEL BOARD

L’Eca conferma e rinnova i suoi vertici per affrontare le prossime sfide, su tutte la riforma delle competizioni europee per club post 2024. La due giorni di Ginevra inaugura il nuovo ciclo 2019-23 con Andrea Agnelli che resta al timone come presidente mentre l’Executive Board si allarga da 15 a 24 membri, fra i quali da oggi c’è anche Steven Zhang, presidente dell’Inter. Per altri due dirigenti di casa nostra – Ivan Gazidis, ad del Milan, e Aurelio De Laurentiis, numero uno del Napoli – il ruolo di rappresentare l’Eca da qui fino al 2023 nella commissione Uefa che si occupa delle competizioni per club. Alla vicepresidenza dell’Associazione, invece, sono stati confermati Pedro Lopez Jimenez (Real Madrid), Edwin Van der Sar (Ajaz), Dariusz Mioduski (Legia Varsavia) e Aki Riihilahti (HJK Helsinki). “Sono onorato di essere stato rieletto per guidare questa associazione per i prossimi 4 anni – le parole di Agnelli – Saranno anni fondamentali per arrivare a quelle decisioni che dovranno garantire la sopravvivenza e il benessere a lungo termine del calcio europeo. E credo che l’Eca sia in una posizione forte per affrontare questa sfida grazie a una quantita’ di competenze incredibile”. “Spero di portare nuove idee nel board, una nuova visione più globale e tecnologica per le competizioni”, l’auspicio di Zhang, che sembrava essere in competizione con De Laurentiis ma il presidente del Napoli ha precisato come puntasse da sempre al ruolo che gli è stato alla fine assegnato, entrando così nel “comitato che si occupa di stabilire quali sono le competizioni dei club per il futuro: c’e’ molto da lavorare, si sta parlando del 2024-2027, ci sono state varie previsioni e ipotesi”. Ecco, il post 2024 resta il primo tema in agenda dopo le tensioni dei mesi scorsi legate al fantasma della Superlega agitato da Eca e Uefa e davanti al quale erano insorte Leghe e Federazioni. “Quando siamo giunti a Malta c’era un ambiente molto teso – riconosce oggi Agnelli – Si temeva che non ci fosse apertura e chiarezza. Quando noi comunichiamo all’esterno rischiamo di non esser compresi bene. Serve buon senso ed equilibrio fra tutte le parti interessate. Vogliamo lavorare in simbiosi con i vari campionati nazionali, vogliamo un calcio europeo piu’ forte e piu’ unito. Vogliamo seguire tutti un percorso aperto e trasparente. Come Eca dobbiamo tutelare e promuovere il calcio in tutti i Paesi europei, e non solo in alcuni”. Il confermato presidente dell’Eca ha ribadito che, al di là di forme e principi, tutti condividono però l’esigenza di cambiare qualcosa dal 2024. “Da questo momento entreremo in una nostra seconda fase di confronto dalla quale emergerà una visione più concreta per il futuro delle competizioni europee per club”. (ITALPRESS).

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