“Abbiamo comunicato al presidente della Repubblica che c’e’ un accordo politico con il Pd perche’ Giuseppe Conte possa ricevere l’incarico di formare un nuovo governo. Abbiamo obiettivi da realizzare e il nostro programma e’ sempre lo stesso che e’ stato votato da 11 milioni di italiani il 4 marzo del 2018. Non scapperemo”. Lo ha detto il capo politico del M5S
Luigi Di Maio, al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica.
“Abbiamo detto al presidente della Repubblica che non ci sottraiamo alle nostre responsabilita’. I programmi, i temi, le scelte sono i protagonisti della politica che siamo convinti sia servizio.
Abbiamo guardato a un progetto di grande respiro. Uno dei grandi interpreti di questo umanesimo e’ stato Conte, che ha dimostrato di voler servire il paese con abnegazione e coraggio” ha detto Di Maio che ha anche parlato a titolo personale.
“La Lega ha proposto il mio nome come presidente del Consiglio. Rifiuto l’offerta, con gratitudine. Non rinnego il lavoro fatto, e anche il riconoscimento fatto ieri da Donald Trump ci dice che siamo sulla strada giusta. In queste ore si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona, e mi ha sorpreso che in una fase cosi’ delicata qualcuno abbia pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese – ha detto Di Maio -. La Lega mi ha proposto di propormi come premier per il M5S e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio con sincerita’, ma con la stessa sincerita’ dico che penso al bene di questo Paese, non a me stesso”.
Sulla questione “poltrone” è intervenuto il garante del Movimento, Beppe Grillo, che attraverso il suo blog invita a individuare i ministri al di fuori dalla politica. “Questa crisi somiglia sempre di piu’ ad un guasto dell’ascensore: quello che conta e’ mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo. Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che la realta’ ha lasciato sui nostri scudi, e’ assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona. Questo perche’ un po’ di poltronofilia c’e’ ma, sopratutto, non ci sono i tempi ne’ per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realta’ che i ministeri dovranno affrontare” ha scritto Grillo. “Oggi e’ l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalita’ del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica – aggiunge -. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovra’ scegliere l’approccio ottimale e imparare a governare i ‘tecnici’ della burocrazia che li occupano da tempo immemore”.