Detrazione spese scolastiche: quali spese scolastiche si possono annoverare tra le detrazioni fiscali. Parliamo di studenti di asilo, scuole materne, medie, superiori e universitari.
In sede di dichiarazione dei redditi, sono molte le spese da portare in detrazione. I contribuenti che hanno uno o più figli fiscalmente a carico possono accedere a numerosi sgravi fiscali ai fini IRPEF. Oltre alle classiche detrazioni per le spese mediche (vedi l’elenco dei farmaci detraibili) ecco alcuni esempi di spese detraibili per figli a carico.
Chi sostiene queste spese può ottenere uno sconto fiscale il cui importo può oscillare dai 210 a 632 euro:
- Iscrizione in palestra (per bambini dai 5 ai 18 anni).
- Detrazioni spese scolastiche (rette universitarie, canone mensile dell’asilo nido etc.).
- Affitto di una casa o di una stanza per i figli regolarmente iscritti all’università residenti ad almeno 100 km di distanza dall’ateneo.
- Detrazioni per le iscrizione a scuola materna, scuola elementare, scuola media, scuola superiore e anche per Conservatorio di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.
Tra le spese scolastiche detraibili segnaliamo:
- Tasse di iscrizione e di frequenza
- Contributi obbligatori
- Contributi volontari ed erogazioni liberali
In termini pratici, è possibile portare in detrazione fiscale le seguenti spese scolastiche:
- Mensa scolastica
- Gite scolastiche
- Assicurazione della scuola
- Contributi per corsi di inglese, corsi di teatro, corsi sportivi (anche in assenza di obbligo di frequenza)
Sì, anche il costo per garantire (al proprio figlio) la partecipazione alla gita scolastica si può portare in detrazione fiscale. Al contrario, non è possibile portare in detrazione le spese sostenute per l’acquisto di titoli di cancelleria (quaderni, pastelli, accessori…) e libri scolastici.
Per la detrazione delle spese relative a un corso di inglese, un corso di teatro, un corso sportivo o per la gita scolastica, bisognerà conservare la quietanza di pagamento o la ricevuta. L’ammontare va inserito nel modello che si usa per la dichiarazione dei redditi.
Detrazione fiscale studente fuori sede
Lo studente che frequenta un’università fuori sede, potrà beneficiare di una detrazione fiscale con aliquota del 19%. Il beneficiario di questa detrazione può essere sia lo studente (in caso di studente lavoratore passibile di IRPEF) sia il genitore nel caso in cui lo studente sia fiscalmente a carico.
Lo studente fuori sede che stipula un contratto di locazione a uso transitorio per studenti, ha la possibilità di portare in Detrazione Irpef il 19% del canone mensile versato fino a una spesa massima di 2.633 euro all’anno. Lo sgravio fiscale medio ammonta a circa 220 euro al mese.
Detrazione fiscale mensa dei figli
A partire dal 1° gennaio 2015 è stata introdotta una grande novità riguardante le spese per l’istruzione scolastica: la possibilità di detrarre i costi per la mensa dei figli ancora in vigore tutt’oggi.
Ciò significa che nella dichiarazione dei redditi possono essere inserite, nel modello 730 e nel Modello Unico, anche le spese effettuate per pagare il canone della mensa scolastica.
Tale opportunità è valida sia per i bambini che frequentano l’asilo nido sia per studenti e alunni di scuole elementari, medie e superiori. Tutti potranno accedere al beneficio fiscale, sia coloro che frequentano istituti pubblici che quelli iscritti presso scuole private.
Detrazione mensa scolastica, come funziona
Il limite massimo di spesa sul quale è possibile calcolare la detrazione è di 400 euro per ogni figlio, con una media di detrazione pari a circa 45 euro per mese per ogni figlio che usufruisce della mensa scolastica.
Per informazioni più dettagliate, vi rimandiamo alla pagina: detrazioni mensa scolastica.
Le spese per la mensa scolastica devono essere documentate e va conservata la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestato al soggetto beneficiario (Scuola, Comune o altro). Nella causale bisogna indicare il servizio di mensa, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno.
Se la mensa scolastica viene pagata in contanti mediante il rilascio di tagliandi cartacei, bisognerà richiedere al soggetto che riceve i soldi, una ricevuta di pagamento che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta.