Alarm Phone segnala un possibile naufragio “nel Mediterraneo”. “Ieri un pescatore – scrive su twitter – ci ha detto che una barca si è capovolta al largo della Libia. Dice di aver salvato 3 persone e di aver visto tanti corpi. I sopravvissuti parlano di 100+ persone a bordo. Non abbiamo ancora conferme ma temiamo un’ennesima tragedia”.
Intanto braccio di ferro tra Open Arms e il governo italiano sul destino dei 107 migranti a bordo. La ong ha accettato l’offerta del governo spagnolo di trasferire le persone nel porto iberico di Minorca manifestando però contrarietà ad una traversata con la propria nave o all’impiego di altre imbarcazioni.
“Dopo 18 giorni di assoluto silenzio i due governi sembrano muoversi. Perfetto, che si prendano le loro responsabilità. Da parte nostra c’e’ completa disponibilità a trasferire le persone a bordo delle loro imbarcazioni, pero’ su quali imbarcazioni? Dopo 18 giorni mettiamo
queste persone a bordo di navi comunque anche capaci di fare soccorso, ma che non sono dei traghetti, dove le mettiamo, in coperta? Ancora per terra?”. E’ quanto infatti ha dichiarato il presidente della ong Open Arms, Roberto Gatti, che ha aggiunto: “Che dopo tanto silenzio si arrivi a presentare delle offerte del genere, è totalmente incomprensibile, totalmente surreale”.
La proposta della ong è quella di trasferire i migranti su un aereo.
“Ci siamo messi a disposizione con la Guardia Costiera per accompagnare la Open Arms in Spagna, per offrire supporto tecnico e per trasportare parte dei migranti a bordo di
una nostra imbarcazione per il viaggio. La Ong ha incredibilmente rifiutato, con un atteggiamento che fa sospettare ci sia malafede da parte loro. A questo punto facciamo un ulteriore passo in avanti: siamo disponibili a portare noi, con la nostra Guardia Costiera, nel
porto iberico che ci verra’ indicato tutti i migranti che sono a bordo della Open Arms.
La Spagna pero’ faccia prima, a sua volta, un passo in avanti e tolga immediatamente la sua bandiera dalla nave della Ong” scrive su facebook il Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Danilo Toninelli.
Sulla vicenda della Open Arms ieri sembrava essersi aperto uno spiraglio. Il premier spagnolo Pedro Sanchez, infatti, aveva proposto il porto di Algeciras per fare attraccare l’imbarcazione. Una soluzione che però era stata respinta dal fondatore di Open Arms, Oscar Camps: “Dopo 26 giorni di missione, 17 in attesa con 134 persone a bordo, un ordine del tribunale a favore e 6 paesi disposti a ospitare, volete che navighiamo per 950 miglia, circa 5 giorni in piu’, verso Algeciras, il porto piu’ lontano del Mediterraneo, con una situazione insostenibile a bordo?”.
Oggi l’ipotesi di Minorca e la posizione della ong che ha accettato il trasferimento in Spagna ad un patto: che ciò non avvenga via mare.