Mancava solo l’annuncio, ora c’è anche quello: Mario Balotelli è un nuovo giocatore del Brescia. È lo stesso club lombardo a comunicarlo con una nota sul proprio sito, senza però fornire molti dettagli sull’accordo se non che il 29enne attaccante “ha firmato un contratto pluriennale”.
“Il ritorno in Italia, a distanza di tre anni, è stato reso possibile dalla determinazione e dall’entusiasmo di Mario di voler tornare a Brescia, città dove è cresciuto e dove fin da bambino si è distinto per le sue doti fisiche e tecniche – si legge ancora nella nota – Domani, 19 agosto, l’attaccante verrà presentato ufficialmente presso la sede del Brescia Calcio, in Via Solferino 32, alle ore 16.45”.
L’aria di casa dunque per rilanciarsi, perchè a 29 anni non è ancora troppo tardi. Alla fine Mario Balotelli ha scelto col cuore: niente Brasile, niente Flamengo ma il neopromosso Brescia, nella città dove è cresciuto e dove in passato hanno già applaudito campioni con la C maiuscola, da Hagi a Baggio, passando per Guardiola e Pirlo. SuperMario proverà così a riannodare il filo di una carriera partita proprio da quelle parti quando, appena 16enne, faceva il debutto in C1 con la maglia del Lumezzane. Da lì il grande salto all’Inter, prima nella Primavera e poi in prima squadra: le prime grandi giocate, i primi gol, quell’aria strafottente di chi sa di avere grande talento e un destino da compiere. Ma anche le prime ‘Balotellate’, giustificate in parte dalla sua giovane età. Croce e delizia di Roberto Mancini prima e Josè Mourinho poi, SuperMario però non mantiene le promesse e allora va a caccia di fortuna in Premier, prima del ritorno in Italia sull’altra sponda di Milano. Gli anni trascorsi fra Manchester City e Milan sono forse i migliori della carriera, con l’apice toccato a Euro2012, in quella semifinale con la Germania decisa da una sua doppietta. Ma le intemperanze in campo e fuori continuano a condizionare il suo cammino. Il trasferimento al Liverpool nell’estate 2014 segna forse l’inizio vero della parabola che nemmeno il ritorno in rossonero riesce ad arrestare, almeno fino allo sbarco in Costa Azzurra: nel Nizza Balotelli si ritrova, torna a segnare ed essere decisivo, poi la rottura, i sei mesi al Marsiglia e il ritrovarsi punto e a capo, dopo aver forse sprecato gli anni migliori della sua carriera. Le sirene dei grandi club sono lontane, quasi più nessuno se la sente di scommettere ancora su un giocatore tanto talentuoso quanto scostante, sul tavolo di Mino Raiola – suo storico agente – non arrivano più le offerte di un tempo, quando a SuperMario venivano riconosciute le stimmate da Pallone d’Oro. Si parla però di Fiorentina, il Flamengo decide di farsi avanti, il mondo del calcio si fa ingolosire dalla possibilità di dargli ancora una chance. Ma davanti al richiamo di casa, della sua Brescia, Balotelli non poteva resistere. Perchè forse Mario sa per primo che si tratta della piazza giusta per rialzarsi e provare a riprendersi anche quella maglia azzurra che Mancini sarebbe felice di dargli. Euro2020 non è lontano ma c’è ancora tutto il tempo per tornare ad ammirare i muscoli sfoggiati in quella sera magica di Varsavia.