IL NUOVO PALERMO PRENDE FORMA E RICOMINCIA DALLA D

Il Palermo è pronto a ripartire dopo la mancata iscrizione della vecchia società al campionato cadetto. Dopo un incubo lungo diversi anni si ricomincia dalla serie D con un società “fatta in casa” e che pone come punto di partenza il senso di appartenenza. Nella prima conferenza stampa dopo il via libera all’iscrizione nel campionato Dilettanti è stato presentato il nuovo staff societario e tecnico.
L’ex arbitro Gianluca Paparesta svolgerà un lavoro di consulenza, si occuperà della promozione del brand e dei diritti televisivi. L’area tecnica sarà affidata a Renzo Castagnini. Il settore giovanile è stato affidato a Rosario Argento, mentre il direttore sportivo del settore giovanile è Leandro Rinaudo. Ad allenare il Palermo sarà invece Rosario Pergolizzi, classe 1968 che ha guidato la formazione Primavera rosanero conquistando lo scudetto nella stagione 2008-2009. Ha anche allenato la prima squadra, assieme a Renzo Gobbo, per 3 partite dopo l’esonero di Francesco Guidolin nella stagione 2006-2007 in serie A, venendo poi esonerato per lasciare nuovamente il posto al tecnico di Castelfranco Veneto.
Altre esperienze in panchina per Pergolizzi con Portogruaro, Pavia, Ascoli e Marsala. Nell’ultima stagione ha guidato l’Under 17 dell’Empoli. “Da 50 anni aspettavo questo momento – afferma il presidente Dario Mirri – Vi regalerò una società trasparente. Cambia tutto, mai più marchi di cui non si capisce niente o procuratori che non si sa quale lavoro fanno. Il Palermo è ora di Palermo ed è visibile a tutti. Io sono un presidente come tutti voi, sono un vero tifoso e l’amministrazione comunale avrà la possibilità di controllare quello che c’è dentro il Palermo, renderemo pubblici i bilanci. Non è possibile che ci hanno ridotto così, ci hanno veramente calpestato, il Palermo per me è un pezzo importante della mia vita – ha continuato Mirri – Non abbiamo bisogno di qualcuno che ci viene a colonizzare. Siamo stati la tifoseria più civile d’Italia e li abbiamo fatti andare via con indifferenza. Questo stadio si chiama Renzo Barbera non perché ci ha portato in Europa League, ma perché ha fatto tutto quello che voglio fare io, dare tutto se stesso. La maglia del Palermo? La decidono i tifosi. Abbiamo chiesto allo sponsor tecnico di fare un sondaggio, la maglia è nostra. La campagna abbonamenti? Siamo stati in dubbio se farla, ma la faremo e io mi riprenderò il mio posto in gradinata dove sto da 50 anni e ci distingueremo da chi viene a vedere solo l’Inter e la Juventus”.
“Porto i saluti degli Stati Uniti – afferma il vicepresidente del Palermo, l’imprenditore italo-americano Tony Di Piazza – Il Palermo è un marchio all’estero. Rappresentare i tifosi rosanero è per me un grandissimo onore. Cercheremo di starvi vicino dall’estero. Vogliamo portare le famiglie allo stadio, seguiamo il modello inglese. Volevo il Palermo da solo? Gestire tutto dagli Usa sarebbe stato forse troppo perché mi avrebbe tolto tempo per i miei interessi. Ho riconosciuto tramite Gianluca Paparesta che c’erano impressioni positive sulla famiglia Mirri. Farlo da solo e non riuscire a dare il massimo sarebbe stato controproducente”.
Per l’amministratore delegato del Palermo Rinaldo Sagramola non sarà la prima esperienza nel capoluogo siciliano. “Un ritorno che non mi aspettavo, affronto questa avventura con senso di responsabilità – afferma -. Ci siamo messi subito a lavoro e, scelto lo staff, stiamo già lavorando per allestire la squadra. Ci sarà qualche big del passato? Dobbiamo rispettare diversi parametri e c’è un certo numero di giovani da tenere obbligatoriamente in campo”.
“Prenderemo gente di categoria perché dobbiamo vincere e tutti ci attenderanno al varco come la squadra da battere – ha proseguito Sagramola -. Il piano investimenti è di 15 milioni in tre anni. Il programma è di spendere circa un milione e mezzo per la D e sei milioni per la C, oltre i ricavi. Si va avanti con capitale propri senza indebitamento”. Nella nuova società ci sarà spazio anche per l’azionariato popolare con la messa a disposizione del 10% a un ente rappresentativo di almeno 100 tifosi”.

(ITALPRESS).

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