VETTEL E LECLERC SCALDANO I MOTORI PER L’UNGHERIA

“Se c’è una pista che mette alla prova il pilota nella Formula 1 moderna, questa è l’Hungaroring”. Reduce dalla spettacolare rimonta sino al secondo posto in Germania, Sebastian Vettel scalda i motori in vista del Gran Premio d’Ungheria, in programma questo fine settimana e giunto quest’anno alla 34esima edizione. “Su questo tracciato dal ritmo incalzante non ci sono rettilinei lunghi, quindi ci si trova sostanzialmente sempre a dover lavorare con il volante – spiega il pilota tedesco, che sul circuito magiaro ha trionfato nel 2015 e nel 2017 – Il clima poi, dato il periodo in cui si viene a gareggiare qui, è spesso torrido, il che di certo non aiuta. Se l’asfalto è asciutto è sempre molto impolverato e non è detto che migliori nel corso del weekend perché vento e uscite di pista riportano dentro la sabbia che le vetture girando naturalmente tendono a eliminare. Proprio per questo l’aderenza fuori dalla traiettoria ideale è minima e ogni errore rischia di essere pagato caro in termini di tempo”. “Le curve più significative sono la 1 e la 14. Alla prima staccata, prendendoti qualche rischio, è possibile tentare un sorpasso, anche se il rettilineo da cui si arriva non è certo lungo. Anche alla curva 14 – conclude Vettel – non è affatto semplice completare la manovra con successo”. “La pista dell’Hungaroring è di sicuro una delle più tecniche presenti nel calendario – assicura l’altro pilota del Cavallino, il giovane monegasco Charles Leclerc – Per certi aspetti mi ricorda un tracciato di kart: una curva è seguita da un’altra quasi senza interruzione e al pilota spesso non rimane nemmeno il tempo di pensare. Su questa pista si può dire che non esistano parti nelle quali ci si può rilassare, tanto è frenetica. A me personalmente piace, perché essere competitivi qui non è mai facile – spiega il giovane pilota monegasco della Ferrari – In qualifica, in particolare, avere un giro perfetto è sempre molto complesso perché bisogna spingere, ma ricordarsi anche di prendersi cura delle gomme così da poterle sfruttare anche nella parte finale”. Infine l’analisi del Team Principal dlela Rossa, Mattia Binotto: “Budapest è una pista tradizionalmente critica relativamente al raffreddamento e che richiede una configurazione di massimo carico aerodinamico. Per tipologia di curve inoltre, le gomme sono fortemente sollecitate, anche sul singolo giro di qualifica. Questa gara è un’importante tappa per avere ulteriore conferma che la nostra vettura sia migliorata su varie tipologie di tracciato – ha aggiunto Binotto – Potremo contare sugli elementi introdotti di recente ai quali si aggiungerà qualche modifica aerodinamica. Ci stiamo ovviamente concentrando sul risolvere i recenti problemi di affidabilità con l’obiettivo di evitare che si ripetano”.

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