È di dodici arresti (10 in carcere e 2 ai domiciliari) il bilancio dell’operazione “Blanco” del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo. Smantellato l’asse tra il capoluogo siciliano e Napoli.
Gli indagati sono ritenuti a vario titolo responsabili di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolar modo cocaina, a Palermo e nelle province di Agrigento e Caltanissetta.
L’indagine riguarda il mandamento mafioso di Porta Nuova: “Cosa nostra è tornata a investire sul traffico di droga”, afferma il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo. “Negli anni Ottanta – spiega – Cosa nostra faceva affari con gli americani, quando ogni famiglia aveva una propria raffineria con tanto di chimici che si occupavano di trasformare la morfina in eroina. In seguito, è intervenuto l’investimento nel cemento. Oggi il mercato dell’edilizia è al palo; non ci sono più cantieri e gli appalti pubblici, su cui le famiglie prendevano una percentuale, sono difficilmente indirizzabili a società di comodo, anche grazie ai nuovi strumenti legislativi che, in via preventiva, agiscono limitando la capacita’ d’azione dei nuovi boss”.