“Il nostro partito non può fare accordi con chi sostiene che il Pd ruba i bambini, come ha affermato Di Maio. Si stanno epurando i renziani dal partito per dimostrare a Di Maio che c’è la possibilità di accordo. Mi batterò con tutte le mie forze per impedire questo schema. La Sicilia rischia di diventare ‘laboratorio politico’ di questo accordo e Faraone era un problema, per questo si è accelerata la decisione della Commissione di garanzia”. Così Davide Faraone, durante la conferenza stampa a Palermo, a seguito della decisione della Commissione nazionale di garanzia che ha stabilito la fine della sua esperienza come segretario regionale del Partito democratico.
“Io ho aderito alla mozione di sfiducia a Salvini e successivamente sono stato randellato sui giornali. Sono stato sulla Sea Watch, ho sentito gli insulti dei leghisti e dei grillini, siamo stati minacciati sui social, e mentre ero lì contestualmente era riunita la commissione di garanzia. I dirigenti del Pd mi chiamavano per darmi solidarietà e poi suggerivano ai giornali che Faraone sarebbe stato cacciato. Io sulla Sea Watch ci ho messo la faccia mentre Zingaretti sulla vicenda commissariamento non ci ha messo la faccia. Mi hanno epurato perché qui c’è qualcuno che vuole impedire l’inciucio fra Pd e 5 stelle in Sicilia. Io ho un profilo e una coerenza e nonostante il ruolo che mi hanno offerto a Roma non vendo la mia coerenza”.