Arriva la prima medaglia per l’Italia ai Mondiali di Budapest. La porta in dote Luca Curatoli che conquista la medaglia di bronzo al termine della gara di sciabola maschile. Il 25enne sciabolatore napoletano sale per la prima volta su un podio iridato tra i “grandi”, conquistando la terza piazza dopo la sconfitta subìta in semifinale al cospetto del sudcoreano Oh Sanguk, poi vincitore finale del titolo iridato di specialità. Dopo un ottimo inizio d’assalto, l’azzurro ha subìto la pausa dovuta al cambio del passante che, per sua stessa ammissione, ha spezzato il ritmo del match concluso poi col punteggio di 15-11 in favore dell’asiatico, fresco vincitore della medaglia d’oro alle Universiadi di Napoli2019.
“Guardo il bicchiere mezzo pieno – ha detto l’azzurro in zona mista – Arrivavo da un periodo in cui il nervosismo in pedana mi aveva bloccato. Invece ho preso ispirazione da Nole Djokovic e dalla calma con cui ha impostato la finale di Wimbledon e oggi sono riuscito ad esprimere la mia scherma. Contro Oh Sanguk, che è uno degli atleti più forti dell’intero circuito, avevo delle buone sensazioni. Poi però dopo il cambio di passante ho perso il ritmo e lui ne ha approfittato. Pazienza, ma è una medaglia che stringo per bene al collo. Adesso però si pensa subito alla gara a squadre che è il vero obiettivo, perché da lì passa il treno per Tokyo”.
Luca Curatoli aveva esultato per la certezza della medaglia alla stoccata del 15-12 con cui aveva vinto il match dei quarti di finale contro il sorprendente canadese Shaul Gordon. Lo sciabolatore delle Fiamme Oro aveva esordito vincendo per 15-7 il match contro il britannico Curtis Miller, proseguendo poi con il 15-8 con il quale ha sconfitto l’iraniano Mohammad Rahbari. Nel turno dei 16 aveva poi avuto ragione del georgiano Sandro Bazadze col punteggio di 15-10.
Stop agli ottavi di finale per Gigi Samele. Il foggiano, dopo aver avuto prima ragione per 15-13 del vietnamita Xuan Loi Nguyen e poi, sempre per 15-13, del russo Dmitriy Danilenko, è stato fermato dal sudcoreano Oh Sanguk col punteggio di 15-8.
Si fermano invece nel turno dei 32 sia Aldo Montano che Enrico Berrè. L’olimpionico di Atene2004, dopo aver sconfitto il canadese Joseph Polossifakis col punteggio di 15-13, ha subìto una assai contestata stoccata del 15-14 contro l’ungherese Csanad Gemesi. Enrico Berrè, invece, ha esordito vincendo il match contro il tedesco Bjoern Huebner-Fehrer per 15-10, prima di essere fermato sul 15-13 dal romeno Tiberiu Dolniceanu.
Nella gara di spada femminile c’è un tocco d’Italia sul gradino più alto del podio. A vincere il titolo iridato è infatti Nathalie Moellhausen, oggi portacolori del Brasile ma azzurra sino ai Giochi olimpici di Londra2012. Era stata proprio l’italo-brasiliana a fermare agli ottavi di finale Alberta Santuccio. La spadista siciliana ha infatti subìto la stoccata del 15-14 dall’ex compagna di Nazionale che le ha precluso l’accesso ai quarti di finale. Alberta Santuccio era giunta agli ottavi dopo aver avuto ragione col punteggio di 13-9 della polacca Ewa Trzebinska ed aver sconfitto anche la testa di serie numero 7, la statunitense Courtney Hurley per 15-12. Si era concluso nel turno dei 32 il percorso di gara di Mara Navarria. L’iridata 2018, dopo la vittoria per 15-3 contro la thailandese Kayapat Meechai, è stata fermata dalla stoccata del 15-14 portata in bersaglio dalla tedesca Alexandra Ndolo. Si era rivelato “fatale”, invece, il primo assalto di giornata per Rossella Fiamingo. L’argento di Rio2016 è stata sconfitta al minuto supplementare per 12-11 dalla cubana Yamika Rodriguez Quesada, al termine di un match che aveva visto l’azzurra costretta a rincorrere nel punteggio l’atleta centroamericana, sino al 11-11 giunto allo scadere del tempo regolamentare. Eliminata nella fase di qualificazione svoltasi lunedi, la quarta spadista azzurra, Federica Isola.
Domani protagoniste in pedana saranno le gare di fioretto femminile, con protagoniste Alice Volpi, Arianna Errigo, Elisa Di Francisca e Francesca Palumbo, e quella di spada maschile dove l’attenzione è rivolta su Andrea Santarelli, Gabriele Cimini, Marco Fichera ed Enrico Garozzo.