Lavoro garantito per i laureati del Politecnico di Milano e in tempi sempre più brevi: oltre il 93% dei laureati magistrali del Politecnico di Milano trova lavoro entro un anno dalla laurea, registrando un record storico. Ma non basta: sempre più spesso ingegneri, designer e architetti sono “prenotati” dalle imprese ancor prima del titolo. Dall’ultima indagine occupazionale dell’Ateneo, che ha analizzato la popolazione dei laureati 2016, emerge infatti che il 33,3% risulta già occupato il giorno della laurea con una crescita di 1,9 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Il 27,3% dei laureati, inoltre, dichiara di aver ricevuto più di 5 offerte di lavoro dopo la laurea, con un picco del 32,1% per gli ingegneri.
“È il segnale che il dialogo diretto e costante con le imprese svolto in Ateneo, paga: le aziende che assumono di più e sempre prima i nostri laureati sono proprio quelle che li hanno incontrati in università per le attività di recruiting & employer branding, accaparrandosi in anticipo i più meritevoli”, fanno sapere dal Politecnico di Milano.
Un dato evidenziato dall’indagine riguarda le figure degli architetti e dei designer: la loro occupazione a 12 mesi migliora, passando dall’85,3% all’86,1% per gli architetti e addirittura dall’88,2% al 91,8% per i designer. Le imprese stanno sicuramente comprendendo queste aree disciplinari e l’opportunità di valorizzarle anche in un contesto aziendale.
Buone notizie anche sul lato stipendi: la retribuzione netta media migliora per tutte e tre le macroaree rispetto all’anno scorso e si attesta sui 1.500 euro mensili con un aumento medio di 49 euro: nello specifico, gli ingeneri passano da 1.587 euro mensili a 1.618 euro, gli architetti da 1.098 euro a 1.188 euro, i designer da 1.451 euro a 1.500 euro.
Un importante cambiamento, secondo l’indagine, riguarda la destinazione dei laureati magistrali: diminuiscono gli occupati nelle medie imprese e contestualmente aumentano del 15,1% gli occupati all’interno delle piccole aziende (il 55,6% rispetto al 40,5% dell’anno scorso). Dato che si spiega da un lato con il boom di start up che sicuramente hanno ampliato il ventaglio delle possibilità lavorative, ma dall’altro anche con un aumento della consapevolezza da parte delle piccole imprese della necessità di adeguarsi al cambiamento tecnologico e dell’importanza di assumere nuove figure professionali per affrontare le trasformazioni del mercato.
In aumento, infine, la percentuale dei laureati magistrali che lavora all’estero: dal 10% dell’anno scorso al 12, 6% di quest’anno (12% degli ingegneri, 16% degli architetti, 11% dei designer). I Paesi dove vanno maggiormente sono Svizzera, Regno Unito, Germania, Francia e Olanda.
Per quanto riguarda i laureati magistrali stranieri, il tasso di occupazione resta in linea con l’anno scorso e si attesta sull’87%.
Il 50,7% dei laureati magistrali stranieri (57,7% degli ingegneri, 36,6% degli architetti, 54% dei designer) resta in Italia a lavorare segnando un incremento del 5,7% rispetto allo scorso anno.
I laureati stranieri guadagnano in media 1.627 euro al mese, quindi 127 euro netti al mese in più rispetto ai colleghi italiani. Il gap è in parte collegato al numero elevato degli stranieri impiegati all’estero, dove le retribuzioni sono spesso più alte.
L’indagine ha analizzato anche la popolazione dei laureati triennali 2016 non proseguenti al Politecnico, mettendo in evidenza, come per i laureati magistrali, risultati incoraggianti: il 90,6% (95% degli ingegneri, 86,9% degli architetti e 86,2% dei designer) dei laureati triennali che decidono di entrare nel mercato del lavoro è impiegato ad un anno dal conseguimento del titolo, con un aumento medio del 4% rispetto allo scorso anno. L’83,2% dei laureati triennali ha inoltre un contratto di lavoro stabile con una retribuzione media netta mensile di 1.370 euro in rialzo di 100 euro rispetto al 2017.