Ottantamila fedeli da tutta la Sicilia e dal resto d’Italia; 500 pullman; 40 vescovi; 700 sacerdoti, diaconi e religiosi; 200 seminaristi; 4500 giovani presenti a Piazza Politeama; 350 giornalisti e cine operatori accreditati. Sono alcuni dei numeri per la visita di Papa Francesco a Palermo.
La visita di Pontefice è in programma per sabato prossimo e ricade nel venticinquesimo anniversario della morte di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia nel quartiere palermitano di Brancaccio.
“L’arrivo del Papa in mezzo a noi è un momento di festa, coinvolgente, per chi è credente ma anche per chi non lo è. È una visita che trasversalmente coinvolge tutti. Decine e decine di persone in maniera volontaria e gratuita, hanno lavorato di giorno e di notte per organizzare questa visita”, dice monsignor Giuseppe Oliveri, vicario generale dell’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, incontrando la stampa nel Palazzo arcivescovile.
“Il Papa ha scelto di venire nel venticinquesimo di un assassinio, che per noi cristiani è diventato un martirio: quello di don Pino Puglisi. Il Papa viene come pellegrino a visitare i luoghi del martirio di un testimone che ha versato il sangue in questa martoriata terra di Sicilia – afferma l’arcivescovo Corrado Lorefice -. Il Papa sa che giunge in una città fecondata da martiri della giustizia e della fede, di questo ha piena consapevolezza”.